DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

La scissione tra i balneari, project per il lungomare in cambio della proroga

Il “patto” tra cinque stabilimenti è la causa di diverbi e dimissioni dal direttivo. Sarà il costruttore Stefano Varia a proporlo al Comune. Intervento da 8 milioni

Il presidente dimissionario dei balneari di Marina di Pietrasanta, Francesco Verona

Il presidente dimissionario dei balneari di Marina di Pietrasanta, Francesco Verona

Marina di Pietrasanta, 27 maggio 2025 – Alla fine la causa della spaccatura all’interno del Consorzio mare Versilia è venuta a galla. E renderà particolarmente infuocata l’assemblea convocata stasera alle 21 per discutere, sulla carta, il post-dimissioni del presidente Francesco Verona e di altri sei consiglieri. Il fatto è un gruppo di quattro-cinque gestori, quasi tutti membri dello stesso direttivo uscente, sta lavorando per presentare al Comune un project financing finalizzato a riqualificare il lungomare.

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Il gruppo, guidato dall’imprenditore edile Stefano Varia con la collaborazione di avvocati (tra cui l’ex sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto) e commercialisti, in cambio otterrebbe, se risulterà aggiudicatario, una concessione demaniale ex novo della durata di 20 anni, in modo da mettersi al riparo dalle aste imposte dalla direttiva Bolkestein per il 2027 visto che potranno affrontare le evidenze pubbliche con il project financing invece che con le procedure singole. Insomma, sarebbe una specie di “fuga in avanti” rispetto ai bandi che il Comune dovrà fare entro il 2027. Sulle cifre manca ancora l’ufficialità, ma i bene informati parlano di 20mila euro che ogni balneare verserebbe a Varia, per un totale di 100mila euro, più spese e interessi per 20 anni. 

E qui stanno le ragioni del solco che è venuto a crearsi nel consorzio. I concessionari in questione vengono accusati di aver pensato solo a sé dato che con quella cifra sarà possibile riqualificare solo un tratto di lungomare, si presume quello che interessa la loro zona, e non l’intero vialone da Fiumetto a Focette.

Contattato dal nostro giornale, Varia conferma l’operazione, sottolineando come la proposta al Comune verrà fatta ai sensi dell’articolo 193 del codice dei contratti pubblici, quindi senza legami con la normativa delle aree demaniali marittime. “La proposta andrà presentata entro luglio come associazione temporanea di imprese (Ati, ndr) – spiega – dopo di che passeranno dai sei a nove mesi, inclusa una seduta di giunta, dato che andrà condivisa con l’amministrazione comunale. Siccome nel project il finanziamento viene rimborsato con i flussi di cassa generati dal progetto stesso, in questo caso gli utili degli stabilimenti balneari, le nuove concessioni sarebbero il corrispettivo per ammortizzare la costruzione dell’opera pubblica. Detto questo, stiamo ancora negoziando e ci troviamo in una fase embrionale. L’entità dell’opera sarà in funzione del numero dei bagni che la finanzieranno e di quante somme saranno disposti a versare. Il risanamento di tutto il viale a mare, incluso lo spostamento della ciclopista verso la carreggiata come a Lido di Camaiore, richiederà circa 8 milioni di euro. La proposta, pertanto, potrà essere essere presentata solo quando avremo capito quanti bagni parteciperanno”.