Proroghe illegittime e aste dei bagni. Zucconi insiste sull’indennizzo: "È un criterio di giustizia, votiamolo"

Il deputato di FdI interviene dopo le ultime tre sentenze del Consiglio di Stato che obbligano alle gare. "Consentiamo agli operatori di svolgere il proprio lavoro in questa stagione partendo da un punto fermo"

Viareggio, 23 maggio 2024 – «Se qualcosa può andar male, andrà male". L’onorevole Riccardo Zucconi è seduto nel suo ufficio di Segretario della Camera dei Deputati a Montecitorio. Sul display del computer ha gli ultimi lanci d’agenzia con la tempesta di dichiarazioni dopo le ultime tre sentenze del Consiglio di Stato sulle proroghe delle concessioni ai balneari.

E così, prova a smorzare i toni, richiamandosi alla legge di Murphy "applicata ai balneari".

Onorevole che succede?

"Per i Balneari il Consiglio di Stato si identifica un po’ con la Legge di Murphy. I giudici, infatti, hanno affermato dapprima che le concessioni demaniali dovevano andare all’asta perché cosi inderogabilmente prevedeva una Direttiva europea Bolkestein. Quando però arriva il Governo Meloni che ,proprio in base all’articolo 12 di tale Direttiva dove si sostiene che si va alle aste solo se c’è scarsità di risorsa naturale, verifica, con una precisa mappatura delle coste, l’inesistenza di tale condizione allora il CdS sentenzia che la questione alla fine è irrilevante perché comunque se non si può applicare la Bolkestein va applicato l’art. 49 del TFUE, che rimanda, comunque, alle aste".

Che dovranno essere indette dai Comuni?

"Esatto. Secondo il CdS i balneari ora non dovrebbero lavorare. Lo protranno fare solo in quei comuni che hanno già deliberato di andare ad asta. Secondo il ragionamento dei giudici i balneari sono “abusivi” perché le loro concessioni son già scadute nel 2023 e potranno lavorare solo in quei comuni che si precipiteranno a indire le aste".

E la stagione alle porte?

"Evidentemente per il CdS le considerazioni sugli interessi economici e sociali dell’Italia nel mettere in oggettiva crisi un settore del Turismo che produce da solo il 6% del PIL è irrilevante. Nessuna rilevanza anche sullo spodestamento di qualsiasi attribuzione e competenza nel ruolo di legislatore a danno del Parlamento italiano: così è se vi pare si potrebbe concludere".

Il tempo per legiferare però c’è stato?

"La mia proposta di legge ora all’esame della Commissione finanze si propone due obbiettivi. Il primo ristabilire un criterio di giustizia applicato ovunque e cioè quello di indennizzare il legittimo proprietario per i beni “espropriati”. Il secondo consentire alle aziende balneari di poter svolgere nel 2024 il proprio lavoro essendo evidente che le procedura d’asta eventualmente indetta dai comuni dovrebbero ripartire da capo essendo l’indennizzo da me previsto come parte sostanziale della procedura stessa".

Ma ci vorrà altro tempo?

"A chi mi obbietta che la proposta di legge potrebbe avere tempi troppo lunghi rispondo che intanto andrebbe approvata il più velocemente possibile e poi vediamo, potrebbe arrivare anche un Decreto che ne raccoglie i contenuti".

Marco Principini