Balneari, il pasticcio delle aste. L’Agcom boccia le proroghe, i sindaci: “Diteci cosa fare”

Il parere negativo dell’Autorità garante della concorrenza cambia le carte in tavola per i bagni "Cosa dovremmo fare in merito alla mancanza di leggi per le gare? Facciamo saltare la stagione?"

Il parere negativo di Agcom sulle proroghe alle aste rimette in ansia i balneari

Il parere negativo di Agcom sulle proroghe alle aste rimette in ansia i balneari

Massa Carrara, 3 marzo 2024 – C’è amarezza tra i sindaci della costa dopo il parere espresso dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom). La spada di Damocle per le aziende balneari si chiama direttiva Bolkestein e impone che le attività di spiaggia vengano affidate tramite gare pubbliche. Ma la proroga delle concessioni al 31 dicembre 2024 sembra essere svanita. Deliberata lo scorso dicembre dai Comuni costieri, "la proroga viola le norme sulla concorrenza stabilite dalla stessa direttiva". E’ dal 2006 che si discute di riforma delle concessioni balneari, discussioni che hanno raggiunto la maggiore età, con proroghe e leggi contestate su una questione che sembra non avere fine. Ora sul tavolo ci sono le dieci pagine del parere dell’Agcom con firma apposta del presidente Roberto Rustichelli dopo la riunione del 27 febbraio scorso. A questo punto i Comuni hanno 60 giorni entro i quali i dovranno indire le aste, se questo non accadrà, come è probabile, l’Autorità nei successivi 30 giorni avrà la possibilità di presentare ricorso. Così quell’anno che sembrava guadagnato con stessa spiaggia e stesso bagnino pare rimanere solo un bel ricordo. All’orizzonte si alza la controffensiva, quella dei sindaci.

«Ci devono dare delle soluzioni, per ora abbiamo davanti una visione troppo stringente – sottolinea il sindaco di Massa, Francesco Persiani –. La legge Draghi non è stata contestata da nessuna sentenza". Il primo cittadino si riferisce alla legge Draghi 118 del 2022 che contemplava le proroghe in caso di comprovate problematiche oggettive e temporali. "Questa linea di interpretazione che viene portava avanti non conduce a nessuna soluzione", conclude Persiani. Ma proprio l’Agcom nel testo evidenzia che la legge Draghi del 2022 "non è più esistente" e l’Autorità ritiene le proroghe "illegittime". A tre anni di distanza si materializza quello che il Consiglio di Stato aveva sentenziato prima nel 2021 quando il tribunale dichiarò illegittime le proroghe legislative portate fino al 2033 stabilendo che a fine 2023 le concessioni avrebbero perso efficacia. A metterci mano poi anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che a luglio scorso ha specificato che era necessario al più presto riassegnare il demanio marittimo tramite procedura di evidenza pubblica (le aste). A novembre scorso la Commissione Ue ha annunciato la possibilità di una procedura d’infrazione. Ora dovrebbero cambiare le carte in tavola per le aziende balneari, convinte finora che... quella palla fosse finita in rete per almeno un anno nella speranza che dal Governo arrivassero le tanto attese linee guida a cui attenersi per le evidenze pubbliche.

«Si continua imperterriti nella schizofrenia italiana – è amareggiato il sindaco di Montignoso, e presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti –. Cosa dovremmo fare noi in merito alla mancanza di leggi per le gare? Facciamo saltare la stagione balneare 2024? Tra Consigli di Stto, Tar, Governo che non legifera, i Comuni non sanno più cosa fare. Se veramente il ricorso dell’Agcom dovesse passare ci troveremo in un limbo dove a rischio c’è l ’estate".

Parere dell’Agcom appreso anche dalla sindaca di Carrara, Serena Arrighi, che rimane sul vago: "Stiamo facendo tutte le considerazioni del caso – afferma – assieme ai nostri tecnici per comprendere quali siano le sue ricadute e come comportarci di conseguenza".

Insomma, i sindaci non sanno come muoversi e attendono lumi dall’alto. Così come attendono i balneari di conoscere il loro destino.