Il nodo Bolkestein: "La risorsa non è scarsa. Ma l’ultima parola spetta all’Europa"

Il ministro ha confermato il massimo impegno del governo Meloni "Da noi ancora nessun atto formale per non irritare Bruxelles".

Il nodo Bolkestein: "La risorsa non è scarsa. Ma l’ultima parola spetta all’Europa"

Il nodo Bolkestein: "La risorsa non è scarsa. Ma l’ultima parola spetta all’Europa"

"La Bolkestein è la priorità fra le priorità". Parole di sintesi dell’impegno espresso ieri mattina in Capannina dal ministro Nello Musumeci dopo l’accorato appello fatto da Stefania Frandi presidente regionale Sib sindacato italiano balneari Confcommercio e incalzato dalle domande del caporedattore de La Nazione di Viareggio, Tommaso Strambi. In coda a interventi sull’importanza della Blue economy e sulla valorizzazione dell’identità, il focus inevitabilmente è stato spostato sulla direttiva europea che il 31 di dicembre potrebbe mandare all’asta le concessioni.

Ministro, come mettere in sicurezza i balneari a 40 giorni dalla scadenza delle concessioni?

"Sono convinto che questo Governo stia facendo tutto ciò che era possibile fare. Per la gerarchia del diritto l’Unione Europea arriva prima degli Stati membri il Governo sta resistendo. Era un impegno che ci eravamo presi con gli imprenditori balneari e gli impegni, soprattutto in politica, vanno mantenuti. Non vogliamo mandare al macero questo patrimonio e e difenderemo fino all’ultimo questo tessuto".

Però i tempi stringono...

"È chiaro che non sappiamo fino a che punto potremo resistere. La Corte di Giustizia ha offerto una scappatoia, con la verifica della scarsità della risorsa. Con un’analisi attenta per vedere se tutta la costa italiana è impegnata o se invece rimane ancora spazio per consentire la concessione di nuove autorizzazioni. Abbiamo completato il lavoro di ricognizione e, dalle informazioni raccolte, risulta una occupazione del 33%, non sappiamo quanta tara possa esserci, forse un altro 10-15% di spiaggia per varie ragioni è occupato, ma rimane comunque motivo per dire che non c’è ragione per chi si è già indebitato, ha investito, per chi da generazioni gestisce un impianto, che non ci sia futuro nella sua impresa".

L’identità può pesare dunque nella valutazione?

"Per il turista sicuramente. Chi arriva percepisce l’improvvisazione dal know how, dall’esperienza tramandata di padre in figlio: spesso basta una foto di 50-100 anni fa all’interno di un’impresa ad arricchire la credibilità di quella realtà".

Qual è l’atteggiamento da tenere con l’Europa?

"Proprio domani è atteso l’incontro tra Governo e Commissione europea per aprire un confronto sul tema. In sostanza una delegazione di esperti del Governo sarà alla Commissione europea per aprire un dialogo diretto su cosa altro serve. Non abbiamo ancora adottato un atto formale per non creare attrito con la Commissione europea e per capire se possiamo a convincerla di questo patrimonio di imprese che hanno fatto di qualità. Poi a decidere sarà però l’Europa".

Quali sono le strategie turistiche da adottare?

"Non destagionalizzare, ma allungare la stagione estiva, tutti dobbiamo lavorare per questi obiettivi, ma soprattutto lo devono fare le comunità locali, dalla Regione, alle Province, Comuni come organizzare eventi culturali che in autunno si adattano benissimo come in estate. Oggi l’evento culturale è organizzato per trattenere i turisti. Ma ci sono 23 turisti su 100 che vengono in Italia per l’emozione di sedersi a tavola, cioè per la gastronomia, è importante per questi l’emozione del cibo. Allungare la stagione con eventi, creando una sorta di rete è fondamentale per un’area come la vostra legata al turismo del mare. E ricordatevi di coinvolgere i bambini in queste iniziative turistiche e anche i disabili, fascia sociale importante che rimane ai margini della vita di ogni giorno. Una grande nazione civile come l’Italia non può non tenerne conto".