
Alcolici... ma non troppo. Locali e bar si adeguano
È un foglio di carta scotchato e sospeso ai banconi dei bar, quello dell’ordinanza comunale chiesta dalla Polizia per le feste rionali e le manifestazioni del Carnevale, e che risalta tra i festoni, gli striscioni, gli addobbi colorati e le direttive appese dai gestori all’interno delle proprietà.
Dietro ogni cartello sospeso ai vetri del Rione Vecchia Viareggio che recita "Prima di beve e mangià munirsi di scontrino", c’è una preparazione, uno studio e un’analisi dettagliata di cosa poter vendere, e di come e quando venderlo. Un confine di 200 metri dalle transenne che delimitano i balletti e le feste, divieto di musica all’esterno dai locali, chiusura allo spegnersi delle luci, delle casse e della musica rionale, alcolici che non devono superare i 21 gradi, e la paura di inciampare in salati errori.
"Ho studiato tutti gli alcolici in esposizione - racconta la proprietaria di un bar a ridosso del Comune - e ho trascorso più di un’ora a colloquio con la polizia per capire cosa mi è permesso fare e cosa no, per non rischiare di prendere multe che vanno dai 500 ai 5mila euro". Tra chi avrà a disposizione birra, vino, prosecco, spritz Aperol e Hugo, uniche bevande a rientrare nel limite imposto, c’è chi, come può, ricorre a superalcolici con un minor grado alcolico, per realizzare cocktail, come Negroni o Americani, altrimenti proibiti.
Cocktail più leggeri, per venire incontro alle richieste dei clienti, evitare eccessive sbronze e ubriacature, tutto ciò che da esse può derivare, e rimanere nelle regole comunali. Regole che qualcuno, rischiando, tenterà di raggirare. Che qualcun altro, abbassando la testa e controvoglia, accetta e rispetta, perché "è così, lo è sempre stato, cosa ci possiamo fa’?". E altri ancora che, a dispetto di ciò che si può pensare, e anche delle entrate e degli incassi che avrebbero potuto avere senza le restrizioni dell’ordinanza, accolgono volentieri e di buon grado il divieto e l’invito, soprattutto a ragazzi e ragazze, a non fare un uso d’alcol smodato ed eccessivo, solo per divertirsi. "L’alcolismo tra i giovanissimi è un problema sempre più diffuso – continua la padrona del Caffè – e se questa ordinanza, può essere utile a diminuirlo, noi l’accogliamo, la rispettiamo".