E’ deceduto un pittore atipico, un pittore d’altri tempi, un pittore alla Van Gogh per il suo modo di dipingere e di vivere, in quanto non voleva pubblicità, viveva in solitudine e non era schiavo dei mercanti d’arte. I quadri li vendeva a chi voleva lui e ripudiava le gallerie, anche se aveva esposto a Palazzo Mediceo a Seravezza e alla Torre Matilde. A 76 anni è venuto a mancare Andrea Vincenzo Ubaldo Luisi, in arte Andrea Aloisi, un pittore sui generis che aveva toccato tanti generi pittorici: impressionismo, espressionismo, nature morte, paesaggi, ritratti, progredendo anche nelle avanguardie dell’800 e del ‘900. Andrea aveva studiato all’Accademia di Belle Arti a Firenze ed era allievo del grande Marcello Tommasi. “Ha iniziato a dipingere da piccolo e non ha più smesso. Era generoso con tutti e stare con i suoi quadri e le sue poesie, da vero artista” ricordano gli amici. Abitava in viale Carducci e amava dipingere i carri del Carnevale, la Lecciona con le sue dune e la spiaggia tra straccali e conchiglie, mentre nella sua casa di campagna, sul Monte Meto, immortalava paesaggi e natura. I critici lo definiscono un pittore onirico per i suoi quadri. Era socio della Lipu e della Lega Antivivisezionista. Tra le sue passioni c’erano anche la pineta, il Lago di Massaciuccoli e la poesia: ha pubblicato diverse raccolte con l’Ancora. Lascia la sorella Maria Luisa, il fratello Stefano e gli amati nipoti Sofia, Martina ed Alessandro.
Dario Pecchia