MICHELE NUCCI
Economia

Rincari, a Perugia prezzi alle stelle: alimenti in forte aumento

L’Osservatorio di prezzi e tariffe del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. In un anno il burro è cresciuto di 2 euro al chilo. Il parmigiano ben 3 euro

Secondo l’Osservatorio i prezzi dei generi alimentari sono quelli che continuano a crescere di più

Secondo l’Osservatorio i prezzi dei generi alimentari sono quelli che continuano a crescere di più

Perugia, 3 giugno 2025 – Il prezzo del burro a Perugia in un anno è aumentato di quasi 2 euro, il parmigiano addirittura di tre euro al chilo. L’estate appena iniziata non si prospetta vantaggiosa per i prezzi in città. Nonostante il tasso di inflazione cresca in maniera contenuta, i prezzi dei generi alimentari sono quelli che continuano a crescere in modo inesorabile. Veniamo al burro ad esempio: l’anno scorso di questi tempi secondo l’Osservatorio di prezzi e tariffe del Ministero della Imprese e del Made in Italy, il prezzo medio in provincia di Perugia era di 12,50 euro al chilo. Bene, lo scorso mese è arrivato a quota 14,41 euro che in percentuale significa più 15,3 per cento, ben lontano da quel +1,6 per cento tendenziale registrato nel capoluogo. Di 3,03 euro è stato l’aumento del parmigiano, passato da 20,20 al chilo contro i 23,23 del mese scorso. Anche qui percentualmente vuol dire + 15 punti. Ma nella lista della spesa è raro trovare eccezioni: solo le mele sono calate di una trentina di centesimi al chilo. Aumenta così il costo del riso, della farina, del pane, dei pomodori e delle zucchine se vogliamo venire ai prodotti stagionali. Ci consola il prezzo dei carburati, sceso rispetto a 12 mesi fa di circa 8 punti. Ma aprile è stato il mese dei Ponti con i ristoranti che hanno rincarato il meno di oltre tre punti percentuali e gli alberghi di quasi l’8%, mentre rispetto a marzo l’aumento è stato del 16 per cento.

A Perugia il tasso annuo è all’1,6% e per fortuna non è tra le città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita che per una famiglia media significa tirar fuori 433 euro in più all’anno, 36 al mese. In testa alla graduatoria, Bolzano dove l’inflazione tendenziale pari a +2,4% si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 796 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Imperia, che con +3,4%, l’inflazione più alta d’Italia, ha un incremento di spesa annuo pari a 788 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Como, che fa per la prima volta il suo ingresso nella top ten della città più rincarate e che, con +2,4%, ha una spesa supplementare pari a 725 euro annui per una famiglia tipo.