FRANCESCA MENCACCI
Cronaca

Zone 30, favorevoli e contrari: “Perugia non è Bologna, servono soluzioni per la città”

Si accende il dibattito sul provvedimento in otto aree, tra centro e periferia. Perugia Civica riflette: “Ci asteniamo, prima occorre fare un’attenta valutazione”

Le zone 30 al centro del dibattito politico (Foto di repertorio)

Le zone 30 al centro del dibattito politico (Foto di repertorio)

Perugia, 5 settembre 2025 – Le Zone 30 a Perugia e in periferia alimentano discussione e polemiche tra maggioranza e opposizione. La decisione di introdurre il limite di 30 km/h in otto grandi aree della città (San Sisto, Via Birago, Borgo XX Giugno, via Pinturicchio, Piazza Grimana, Porta Conca, Ponte San Giovanni e Balanzano) ha acceso il confronto.“Il tema della sicurezza stradale è fondamentale e non può essere sottovalutato. Per questo non intendiamo denigrare l’idea della Zona 30 in sé, che in molte città ha portato risultati positivi in termini di riduzione degli incidenti e di vivibilità. Tuttavia, riteniamo che il paragone con realtà come Bologna sia fuorviante – si legge nella nota del gruppo Perugia Civica – . Bologna è una città pianeggiante, dotata di una rete ciclabile diffusa e di condizioni che rendono naturale e quotidiano l’uso della bicicletta o della mobilità dolce. Perugia, invece, ha una morfologia completamente diversa: una città collinare, caratterizzata da salite, discese e un impianto viario complesso, che rende difficile applicare lo stesso modello senza adattamenti. Per questo motivo, nel corso della votazione in Consiglio comunale, abbiamo scelto di astenerci: riteniamo, infatti, che si tratti di una scelta che non può essere adottata senza un’attenta valutazione delle specificità della nostra città”. 

L’aumento delle sanzioni in città è un altro aspetto perché “ è inevitabile che tra i cittadini sorga il timore che anche la Zona 30 possa trasformarsi, più che in uno strumento di sicurezza, in un ulteriore modo per far cassa. La sicurezza stradale non può e non deve essere confusa con la logica delle multe che in questi casi sarebbero salatissime Perugia ha bisogno di soluzioni su misura, che tengano conto del territorio e che sappiano coniugare sicurezza stradale con la reale fruibilità della mobilità per i cittadini. È fondamentale che non ci si limiti a replicare modelli di altre città, ma che si avvii un percorso serio e partecipato: manutenzione delle strade, attraversamenti sicuri davanti alle scuole, illuminazione adeguata, più trasporto pubblico e marciapiedi accessibili. La sicurezza stradale è una priorità, ma va raggiunta con interventi concreti e calibrati”.