Welfare, grido d’allarme "Basta con gli appalti al massimo ribasso"

Le cooperative sociali a Usl e Comuni: "Così si tagliano i servizi ai cittadini". Interessati 6.500 lavoratori e 300 attività per un valore di 200 milioni.

Welfare, grido d’allarme  "Basta con gli appalti  al massimo ribasso"
Welfare, grido d’allarme "Basta con gli appalti al massimo ribasso"

Durante la pandemia le cooperative sociali in Umbria non si sono mai fermate, hanno sempre garantito l’erogazione di servizi di welfare essenziali. Oggi stanno vivendo una situazione molto difficile che mette a rischio la rete dei servizi sociali, socio sanitari ed educativi e il posto di lavoro di oltre 6.500 soci lavoratori. Un comparto che interessa 300 cooperative con un valore degli appalti che si attesta intorno ai 200 milioni di euro.

"Oggi – denunciano le coop - viviamo una crescente pressione sul versante dei costi che fa propria la logica del “massimo ribasso” taglia i servizi ai cittadini, riduce i diritti degli utenti e comprime quelli dei lavoratori. Riteniamo l’attuale situazione non più sostenibile e per questo chiediamo alla Regione e ai Comuni di invertire la rotta investendo sulla qualità dei servizi". "Superare la logica del massimo ribasso – afferma Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali Umbria – oltre ad essere un obbligo legislativo è un dovere morale. Su questo tema l’Assemblea Legislativa della Regione e i consiglieri hanno espresso un chiaro indirizzo politico approvando all’unanimità una mozione in materia di appalti nell’estate 2021 e presentando un disegno di legge in materia di qualità del welfare e del lavoro. Auspichiamo che questo chiaro indirizzo politico bipartisan orienti i comportamenti delle Aziende Usl e delle altre amministrazioni pubbliche nella costruzione delle gare di appalto relative ai servizi di welfare che saranno pubblicate nei prossimi mesi" Altro tema delicato, segnalano le cooperative sociali, è quello delle proroghe dei contratti scaduti e delle gare ponte. "Durante la pandemia infatti le Aziende Usl 1 e 2 – aggiunge Roberta Veltrini, presidente di Federsolidarietà Umbra - hanno utilizzato questa prassi per rispondere ad una situazione emergenziale. Oggi, superata la pandemia, chiediamo di superare definitivamente la prassi delle proroghe e delle gare ponte. Sono pratiche che impoveriscono i servizi di welfare ed impediscono alle organizzazioni di investire nella qualità, nell’innovazione e nella formazione del personale".