
Lo striscione a una recente manifestazione. contro la violenza sulle donne
Tre minuti di orrore. Che potrebbero ora contribuire a chiarire meglio la vicenda che vede implicati quattro ragazzi pugliesi tra i 22 e i 23 anni accusati dello stupro di gruppo ai danni di una 22enne turista di Rimini, commesso nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi in Salento. L’esame degli smartphone confiscati ai giovani pugliesi avrebbe portato alla scoperta di un video, della durata complessiva di circa tre minuti, realizzato proprio da uno dei quattro indagati, durante le violenze. Il filmato è stato acquisito dai carabinieri impegnati nelle indagini sul caso per essere valutato dalla magistratura. Circostanza che potrebbe far scattare nei confronti del quartetto, oltre all’accusa di violenza sessuale di gruppo, anche una ulteriore denuncia, in questo caso per divulgazione di materiale pornografico. I fatti si sono consumati a Marina di Mancaversa, località balneare sullo Ionio salentino, frazione di Taviano (Lecce).
Qui la giovane riminese e tre sue amiche avevano preso una casa in affitto per trascorrere una vacanza. Le quattro, tutte tra i 22 e i 25 anni, dopo aver conosciuto durante un party a Gallipoli quattro ragazzi del posto li avrebbero invitati a casa. Una volta nell’appartamento, una delle quattro ragazze avrebbe deciso di uscire per appartarsi con uno dei ragazzi, ma sarebbe stata poco dopo sorpresa dagli altri giovani – almeno due – del gruppo e abusata. Il ragazzo con il quale la 22enne si era inizialmente appartata, stando a quanto emerso, non sarebbe intervenuto per fermare gli amici. Nel registro degli indagati è finito anche il nome del quarto componente del gruppetto, che stando a quanto emerso non avrebbe partecipato al presunto stupro ma non si sarebbe nemmeno opposto. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti.
Dopo essersi confidata con le amiche, la giovane riminese ha deciso di andare in l’ospedale. Sottoposta ad una visita ginecologica, i medici avrebbero confermato i ripetuti abusi subiti evidenziando anche la violenza con i quali sarebbero stati consumati. I quattro indagati – tutti residenti in Puglia, in comuni vicini a Mancaversa – parlano di rapporto consenziente. "Esprimiamo piena solidarietà alla ragazza coinvolta – ha commentato sui propri canali social il sindaco di Taviano, Francesco Pellegrino – confidando nelle operazioni di chi sta conducendo le indagini, tra cui il locale comando dei carabinieri, con cui siamo costantemente in contatto e a cui garantiamo la massima disponibilità e il pieno sostegno come ente comunale".
Le indagini, condotte dai carabinieri, sono scattate immediatamente e i quattro giovani sono stati identificati nel giro di poche ore. I militari dell’Arma hanno sequestrato i loro cellulari e li hanno analizzati alla ricerca di messaggi, chat di WhatsApp e soprattutto di filmati che potessero in qualche modo contribuire a ricostruire i fatti. Un video è poi effettivamente saltato fuori dallo smartphone di uno dei quattro. Si attende inoltre l’esito degli esami tossicologici per accertare la positività dei protagonisti della vicenda ad alcol e droghe.