
Avrebbe dovuto ospitare la sede della scuola di alta cucina diretta dallo chef stellato Gianfranco Vissani ed invece per anni è rimasta inutilizzabile nonostante il comune di Spoleto avesse acquistato una cucina professionale, investendo circa 130mila euro. Oggi, dopo oltre dieci anni di controversie legali, Villa Redenta è tornata definitivamente nella disponibilità della Provincia di Perugia ed il comune è seriamente intenzionato ad attivare un progetto di riqualificazione e valorizzazione. Nelle linee programmatiche 2021-2026, approvate la settimana scorsa dal consiglio comunale, tra i progetti per la valorizzazione del patrimonio pubblico e privato è previsto anche di "Instaurare un percorso di collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Perugia al fine di sviluppare un piano di manutenzione straordinaria per il Complesso di Villa Redenta". Sì, perché l’immobile è di proprietà della Provincia di Perugia che qualche anno fa la mise addirittura in vendita insieme a Villa Fidelia. L’operazione di alienazione è salta e proprio di recente la Provincia ha contattato l’amministrazione comunale per risolvere la questione della scuola di alta cucina. A confermarlo è il sindaco Andrea Sisti che proprio a proposito di Villa Redenta risponde alla richiesta di chiarimenti del consigliere di opposizione Sergio Grifoni. "Si tratta di una vicenda che è stata seguita dalla Provincia di Perugia – afferma il sindaco Andrea Sisti – il progetto nasce con una Fondazione che non è mai stata riconosciuta, ci sono stati accordi con un altro soggetto per la gestione, avrebbe dovuto partecipare anche lo chef Vissani, poi sono stati avviati dei procedimenti giudiziari che hanno portato a dei decreti ingiuntivi tra le parti. Ora è tutto risolto, si sono completati gli iter e la cucina per cui il comune di Spoleto investì 130mila euro è a disposizione. Ora quindi abbiamo la possibilità di discutere su come utilizzare quella strumentazione e valutare se chiudere definitivamente l’esperienza della scuola di alta cucina e quindi vendere quella strumentazione (c’è un commissario liquidatore), oppure proseguire con il progetto". A tal proposito il consigliere Grifoni propone di valutare anche la possibilità di avviare un nuovo progetto magari in collaborazione con l’Istituto Alberghiero che è uno dei fiori all’occhiello degli istituiti formativi della città, tra i leader nazionali proprio nel settore della cucina e dell’ospitalità.