
Un'aula di tribunale in una foto di repertorio
Perugia, 3 luglio 2024 – Ha ripreso ragazzi feriti e preoccupati, tutti umbri, soffermandosi su una giovane sanguinante: infine ha diffuso su internet il video fatto col proprio smartphone. Nei confronti del 69enne di Ascoli ieri è iniziato il processo nel quale sono parte civile tre persone, gli occupanti dell’auto incidentata che aveva fotografato, assistiti dall’avvocato Sabrina Furone. L’avvocato Alessandro Angelozzi, difensore dell’imputato accusato di violazione della privacy, ha chiesto in avvio di udienza di essere processato con rito abbreviato che, in caso di sentenze di colpevolezza, garantisce lo sconto di pena di un terzo. L’incidente stradale è avvenuto il 3 luglio 2023 lungo la superstrada Ascoli-Mare fra le uscite di Monteprandone e Monsampolo in direzione monti. Nel sinistro che ha coinvolto un camion e un’auto, sono rimasti feriti quattro ragazzi, tutti dell’Umbria, come detto; tra questi una ragazza che ha riportato le conseguenze più serie tanto da essere stata ricoverata in eliambulanza al Trauma Center dell’ospedale Torrette di Ancona. La notizia del video che ha iniziato a circolare sul web è giunta alle forze di polizia. La Procura di Ascoli ha aperto un fascicolo per violazione della privacy. Sconcerto ha suscitato in particolare la ripresa video della ragazza dolorante e sanguinante mentre era dentro l’auto, comprensibilmente impaurita per le conseguenze del sinistro, e mentre veniva caricata sull’eliambulanza. Immagini hanno riguardato anche gli altri tre amici rimasti ferito nello scontro dell’auto con un camion; loro sono stati ripresi mentre venivano fatti salire sulle ambulanze giunte in forze dopo l’incidente. L’ascolano quei sette video il giorno dopo li ha pubblicati sul suo canale You Tube.
«Qualora quella ripresa video, per molti versi ingenua riguardando un evento comune come un incidente stradale, fosse stata effettuata da una troupe televisiva di certo non si sarebbe mai creato o verificato questo evento processuale" ha commentato durante l’inchiesta l’avvocato Alessandro Angelozzi che assiste il 59enne ascolano indagato e che, ricorda il legale, "è sostenuto da un amministratore di sostegno". In una memoria il penalista ha sostenuto che "l’evento incidente è pubblico. Anzi – sostiene l’avvocato Angelozzi – la tv trasmette sistematicamente incidenti con morti e feriti. La pubblicazione dei video poteva perfino costituire un deterrente al fine di far capire il pericolo che incombe per le strade, tenuto anche conto che la tv è piena di questi spot"