
"La vicinanza delle persone è sempre stata importante. Io non provo rancore, mi preme solo andare nelle scuole e parlare ai giovani perché li lasciamo troppo soli e invece i ragazzi recepiscono e sono felici di ascoltare. I fatti di oggi? Chiedo solo che ci sia giustizia ma non faccio né parallelismi né commenti". A vent’anni dal giorno in cui il sovrintendente capo della polizia Emanuele Petri è stato ucciso dalle brigate rosse la vedova Alma Petri ha ricordato il sacrificio del marito nel corso degli eventi che si sono svolti tra Castiglion Fiorentino, Camucia e Tuoro.
"Le nuove Br sono state del tutto sconfitte, abbiamo esaminato documenti, abbiamo nomi. A questo punto mancano solo le armi", ha detto il capo della Polizia Lamberto Giannini, ricordando che quella morte avvenuta il 2 marzo 2003 è stata "una perdita dolorosissima, ma un sacrificio che ha portato a sconfiggere le Br, con una svolta nelle indagini che ha interrotto una scia di sangue che sarebbe continuata. Emanuele quel giorno è uscito di casa per fare il suo lavoro e non vi ha fatto ritorno ma il suo sacrificio ha stroncato la ripresa del terrorismo interno. Era uno di noi, un uomo di famiglia, un marito e un padre esemplare, per noi era un ottimo poliziotto, un questurino, uno di quelli che non so se fosse laureato, però certamente poteva insegnare quali sono i valori della democrazia, della tutela della libertà, quei valori che noi che indossiamo una divisa giuriamo di difendere".
"Oggi è una giornata importante – ha detto sempre Giannini –, ricordo come fosse ieri la notizia della sparatoria, due nostri uomini colpiti, due brigatisti sul treno che avevano mostrato documenti falsi. Erano Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, esponenti di spicco delle Nuove Br. Dopo i tentennamenti dei tre agenti, si aprì il fuoco e nel conflitto mori il sovrintendente Petri, mentre Galesi rimasto ferito morì in ospedale poche ore dopo. La Lioce venne arrestata e da questa vicenda si riaprirono i processi per gli omicidi di D’Antona e Biagi che portarono ad individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia. Ho ancora negli occhi quello che accadde quella mattina", ha proseguito Giannini. Ieri anche la premier Giorgia Meloni in una nota da Palazzo Chigi ha ricordato la Medaglia d’Oro al Valore Civile, "onoriamo la memoria di Petri, di tutti i servitori dello Stato caduti per combattere il terrorismo e ci stringiamo ancora una volta alle loro famiglie e ai loro cari. Oggi rinnoviamo il nostro massimo impegno a difesa della democrazia e delle Istituzioni contro chi vorrebbe far ripiombare l’Italia nell’incubo della violenza politica".
E nella sua Tuoro è arrivato anche il ricordo dell’uomo, di Lele, sepolto nel cimitero della frazione di Vernazzano, un piccolo camposanto per un grande eroe del nostro Paese.