Ha 82 anni, ma il vaccino arriva fra tre mesi. Accade nel borgo di Draghi

A Città della Pieve l’anziano dovrà attendere. Mentre la moglie malata ha una dose prenotata, ma a 50 chilometri di distanza

Il vaccino a un ultraottantenne

Il vaccino a un ultraottantenne

Città della Pieve, 13 aprile 2021 - A 82 anni dovrà aspettare tre mesi per essere vaccinato, mentre la moglie, malata di Alzheimer, sarà costretta a viaggiare a cinquanta chilometri da casa per ricevere la sua dose. Sembra un’odissea ma è quello che accade a un pensionato di Città della Pieve (luogo di residenza del premier Mario Draghi) e alla sua consorte di 79 anni.

A segnalare la vicenda è la figlia della coppia, che sottolinea il funzionamento tutt’altro che esemplare del sistema regionale di prenotazione per le vaccinazioni. L’anziano si è prenotato per la vaccinazione in una farmacia di Città della Pieve lo scorso 27 febbraio, ma l’appuntamento gli è stato fissato solo per il 13 maggio. ù

Per la moglie, invece, la possibilità di prenotarsi è arrivata soltanto appena dopo Pasqua: la data più vicina, fine maggio, era però a Orvieto.

La figlia dei due anziani, al numero verde regionale dedicato alle informazioni, si è sentita rispondere che "purtroppo sono questi i tempi. Ci sono appuntamenti fissati anche a giugno per le persone dell’età di suo padre". E al danno , come spesso accade in casi del genere, si aggiunge anche la beffa, perché una possibilità di ridurre i tempi in realtà, a fine marzo, c’era stata ma non è andata a buon fine. Infatti all’anziano in attesa di vaccinazione era stato inviato un sms, che, grazie a una maggiore fornitura di dosi, invitava a prenotarsi nuovamente per poter dunque ridurre i tempi di attesa della somministrazione. Ma purtroppo il servizio sms della sua utenza non era attivo e l’offerta si limitava soltanto a una settimana. Così, anche in quell’occasione, la possibilità è andata persa.

«Credo che la Regione potrebbe trovare mezzi più efficaci e più adatti alle persone ultraottantenni per comunicare informazioni di questa importanza. C’è il medico di famiglia, il farmacista, la telefonata diretta", afferma adesso la figlia che nel frattempo ha scritto anche all’ufficio relazioni con il pubblico, su consiglio del numero verde, senza ricevere alcuna risposta, se non quella che viene fornita automaticamente.

La richiesta della prenotazione avrebbe potuto essere gestita diversamente per venire meglio incontro alle esigenze di questa famiglia e quanti analoghi disagi, dovuti perlopiù ad una eccessiva burocratizzazione, si stanno registrando in questa fase ai danni dei più anziani? Domande inevitabili di fronte a questo pesante disguido, che si sarebbe probabilmente potuto facilmente scongiurare con una diversa organizzazione che tenesse nel giusto conto anche le condizioni e l’anagrafe dei soggetti chiamati in causa.

Cla.Lat.