Un’ondata d’infortuni sul lavoro. Oltre 500 nei primi mesi dell’anno

La Cgil rilancia la lotta alla precarietà e alle insufficienti condizioni di sicurezza puntando sui referendum

Oltre cinquecento infortuni sul lavoro nella provincia ternana nei primi tre mesi del 2024; complessivamente, nello stesso periodo, ben 2.633 in Umbria. Numeri impressionati sui quali ha puntato i riflettori la Cgil Terni. Il sindacato, dopo l’ennesima strage sul lavoro avvenuta in Sicilia, approva un ordine del giorno per rilanciare i temi della lotta alla precarietà e della sicurezza, a partire dai quattro referendum

"L’assemblea generale della Cgil di Terni - fa sapere il sindacato – ritiene non più accettabile assistere quotidianamente alle continue morti sul lavoro”. È quanto si legge nell’ordine del giorno approvato al termine dei lavori assembleari. La Camera del lavoro sottolinea come l’Umbria continui a detenere un “triste primato” in tema di infortuni sul lavoro: 2.633 nei primi tre mesi del 2024, di cui oltre cinquecento in provincia di Terni.

"L’incidente di Casteldaccia nel palermitano – si legge nell’ordine del giorno - è, come affermato dal presidente della Repubblica Mattarella, l’ennesima strage che non può lasciarci indifferenti. Per questo è doveroso mobilitarsi, come già fatto l’11 aprile scorso con lo sciopero, per chiedere interventi rapidi per arginare questo fenomeno a partire dalle rivendicazioni che come sindacato da tempo sollecitiamo in materia di salute-ambiente-sicurezza, sia nei confronti del Governo che delle Istituzioni locali che, non intervenendo sulle regole del libero mercato, implicitamente alimentano il cono d’ombra su appalti e sub appalti".Secondo la Cgil di Terni, mercato del lavoro, appalti e lotta al precariato rappresentano "i punti fondamentali sui quali intervenire per ridare dignità al lavoro". Per queste ragioni la Cgil è mobilitata nell’azione refernedaria lanciata lo scorso 25 aprile per cambiare le regole in materia di licenziamenti, precarietà, appalti e sicurezza. "I referendum rappresentano l’occasione per poter animare un protagonismo territoriale dove, accanto al percorso di raccolta firme, sarà possibile rimettere al centro dell’attenzione pubblica questi temi fondamentali, troppo spesso trascurati dal dibattito politico ed elettorale – aggiunge il sindacato –. Il passaggio storico che stiamo attraversando ci impone uno sforzo straordinario per cambiare realmente le cose. Per questo intendiamo rilanciare e rafforzare la nostra azione in rappresentanza delle tante persone che quotidianamente ci danno fiducia e che vogliono cambiare realmente questa società". Nel 2023 quella ternana è stata la provincia italiana con il maggior numero di vittime del lavoro in proporzione agli occupati.