
Grazie a Maymuna abbiamo visitato la moschea di via dei Priori. Prima di entrare abbiamo indossato dei copriscarpe per non sporcare i tappeti che coprono il pavimento, sui quali si appoggia il volto durante la preghiera e che per questo devono rimanere puliti. Ma come funziona il rito della preghiera per i musulmani? Sono chiamati a pregare in cinque fasi del giorno: alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto e sera. Una delle fasi più importanti è il “Sujūd ” (“prosternazione”) e viene svolta sempre in ginocchio, con il viso poggiato a terra e rivolti verso la Mecca. La moschea di via dei Priori venne aperta negli anni ‘70 ed è stata la prima dell’era moderna in Italia. Nacque grazie ad un gruppo di studenti stranieri, che sentirono il bisogno di dare vita ad un centro d’incontro in cui pregare insieme. Con il passare degli anni e il crescere della comunità, è stato acquistato in via Settevalli un immobile di circa mille metri quadrati che è ora la moschea più frequentata. Maymuna ci ha spiegato che non è necessario che una moschea sia troppo imponente, deve semplicemente essere un luogo di aggregazione; non è importante nemmeno dove si trova, perché non è un luogo considerato sacro in sé stesso, ma sono le persone che vi pregano a renderlo tale.