
Per il piccolo camposanto, completamente abbandonato negli anni ’60, è stata decisa l’alienazione. Un gioiello di cui ormai restano solo i ruderi
Non resta che qualche lapide spezzata, una cappellina, resti di vecchi loculi in mezzo al muschio e agli arbusti di quello che un tempo era un piccolo cimitero di campagna adiacente ai ruderi del santuario quattrocentesco di Maria Santissima Assunta di Rasina. Un luogo pieno di fascino, nella Valle del Niccone, che torna a fare notizia dopo anni e anni di silenzio perché il piccolo camposanto, completamente abbandonato negli anni ’60, è finito all’asta.
Si tratta tecnicamente di una alienazione, decisa dal Comune di Umbertide proprietario del terreno. Dodici mila euro il prezzo di base: chi lo vorrà acquistare ha tempo fino al 6 febbraio prossimo. La zona è ricca di storia grazie al magnifico santuario dedicato alla Madonna, di cui purtroppo oggi resta ben poco, realizzato tra il XV e il XVI secolo, secondo alcune fonti, e voluto da Maddalena degli Oddi, come voto per la salvezza del figlio Giulio Cesare, scampato alla guerra con i rivali Baglioni.
La chiesa, già in disuso nel 1800 fu abbandonata all’inizio del 1900 dopo i primi crolli, fino al colpo di grazia definitivo del terremoto del 1997. L’area risulta oggi inquadrata come "emergenza storico-architettonica" mentre la messa in vendita è stata autorizzata dalla commissione regionale per il patrimonio culturale dell’Umbria, che ha stabilito che "le eventuali opere necessarie di restauro e risanamento dovranno essere preventivamente autorizzate e laddove possibile dovranno vertere al recupero o al mantenimento degli elementi originari".
Chi fosse interessato può trovare la documentazione nell’albo pretorio on line del Comune umbertidese.
Pa.Ip.