
Umbria, i comuni ’fragili’. Servizi, rifiuti e frane le voci a più alto rischio
I comuni umbri più fragili sono quelli piccoli e situati in aree di montagna (soprattutto in Valnerina e zone interne dell’Orvietano) con punte massime a Vallo di Nera e Poggiodomo seguiti da Monte Santa Maria Tiberina e Porano.
Poi ci sono quelli più ‘solidi’ se così si può dire, caratterizzati dalle città più grandi (Perugia, Assisi, Castiglione del Lago, Orvieto, Corciano, Passignano sul Trasimeno) mentre su un gradino più elevato ma sempre a livelli bassi di fragilità troviamo Terni, Foligno, Umbertide, Magione, Spello, Trevi, Panicale e Fabro.
È questo, in sintesi, il risultato del report elaborato da Istat sulla base dei dati del nuovo indicatore composito di fragilità comunale. Un concetto inteso come l’esposizione di un territorio ai rischi di origine naturale e antropica e a condizioni di criticità connesse con le principali caratteristiche demo-sociali della popolazione e del sistema economico-produttivo. L’indice è composto da 12 parametri come il tasso di motorizzazione a alta emissione, la raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani, le aree protette o la superficie a rischio di frane. Ci sono poi il consumo del suolo, Indice di accessibilità dei servizi essenziali, Indice di dipendenza della popolazione, tasso di occupazione (20-64) anni, di incremento della popolazione e altri.
Bene, la più alta percentuale di autovetture circolanti ad alta emissione (categorie da 0 a Euro 3) è anche in questo caso nei comuni più piccoli di montagna dell’Umbria: in particolare i livelli più alti vengono registrati nei comuni di Scheggino (54,1%) e Poggiodomo (51,1%), mentre Corciano è il comune con il più basso tasso di motorizzazione a alta emissione (20,2%).
Nella raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani (kg per abitante) sono ancora i comuni della Valnerina ad avere il numero di chilogrammi di raccolta per abitante superiore a quella del resto dei comuni umbri; c’è poi Perugia che presenta rispetto a Terni un numero di kg per abitante di raccolta indifferenziata superiore: 158,7 kg contro 118,5 kg.
Sono invece i comuni della zona dell’amerino vicino al confine con il Lazio ad avere la maggiore concentrazione di aree a rischio frana: Allerona (20,2%), Penna in Teverina (18,2%), Giove (15,3%). Del consumo di suolo abbiamo detto più volte e i peggiori sono Bastia 25,8%, Corciano 14,6%, Terni 12,2%, Perugia 11,3%. Infine c’è l’indice di accessibilità dei servizi essenziali che mostra una forte differenza tra zone dell’Umbria. Le zone in cui le persone impiegano più minuti a raggiungere i poli più vicini sono quelle montuose della Valnerina come Cascia (49,2 minuti), quelle dell’eugubino (Gubbio 43,8 minuti, Scheggia e Pascelupo 48 minuti).
A Foligno, Perugia, Spoleto, Orvieto, Terni le distanze medie per raggiungere i poli più vicini sono pari a zero.