ERIKA PONTINI
Cronaca

La "generalissima" Tesei guida una regione di uomini

In Umbria sulla poltrona più alta siede (come da tradizione) una donna. Negli altri ruoli di comando il cuore verde d'Italia è ancora poco rosa

Donatella Tesei, presidente Regione Umbria

Perugia, 8 marzo 2021 -  C’è la mosca bianca della governatrice Donatella Tesei, in una regione che peraltro vanta il primato di donne al comando negli ultimi vent’anni, e qualche valida scienziata. Ma tolto il comandante in capo e alcuni luogotenenti, l’Umbria dell’emergenza-Covid è declinata al maschile. Questo emerge analizzando i ruoli di comando divenuti strategici in questa fase: prefetture, assessorati alla sanità, protezione civile e ospedali. Volti divenuti familiari in tv e incontri stampa.

Donatella Tesei

Ma andiamo a vedere cos’è accaduto qui nell’anno della pandemia e chi è stato chiamato a gestirla. Eccezion fatta per la Tesei appunto, anche nell’esecutivo regionale i posti chiave sono coperti da uomini: Luca Coletto alla sanità e Michele Fioroni all’economia. Il superconsulente è Guido Bertolaso. Vestiva i pantaloni pure il direttore della sanità, Claudio Dario (ora pensionato). Così come Stefano Nodessi alla Protezione civile e Massimo D’Angelo, commissario straordinario per il Covid (prima di lui, Antonio Onnis).

Marcello Giannico e Luca Coletto

 

Il prefetto è Armando Gradone e pure il suo vice è uomo. Maschi sono rispettivamente questore, comandante provinciale dei carabinieri e della Finanza. Solo il capo di gabinetto della questura è Monica Grazioso. Donna però è la comandante della polizia municipale della città capoluogo, Nicoletta Caponi, chiamata a far rispettare i divieti. Il Rettore dell'ateneo è Maurizio Oliviero e anche nella sua squadra di Delegati ci sono solo 2 donne su 10.

Daniela Francisci guida l'unità Malattie infettive

Maschi i nove direttori di Dipartimento del Santa Maria della Misericordia, in aggiunta al dg Marcello Giannico. Ma tra le scienziate e i camici bianchi in prima linea nella lotta al virus aumenta la presenza femminile. Nel Comitato scientifico istituito dalla Regione, quattro componenti su sette appartengono al gentil sesso: il coordinatore Paola Casucci, il direttore di Microbiologia, Antonella Mencacci e di Malattie infettive, Daniela Francisci e Cecilia Beccatini. Quest’ultima è anche a capo di uno dei reparti Covid dell’ospedale di Perugia mentre gli altri primari (pronto soccorso, pneumologia, terapia intensiva) sono appannaggio del ’sesso forte’.

Antonella Mencacci, direttrice dell'Unità Microbiologia

Anche a capo dell’ospedale da campo dell’Esercito c’è un uomo ma donna è uno dei medici, la cardiologa Ester Rossi. I direttori generali delle quattro aziende ospedaliere e sanitarie sono invece uomini. Unica donna è Rita Valecchi, direttore dell’ospedale di Foligno, e all’inizio, del primo Covid-hospital sorto in Umbria per far fronte all’ondata di ricoveri.

La cardiologa Ester Rossi in forza all'ospedale da campo

Pochi anche i sindaci donna che hanno giocato una delle partite più delicate sul territorio: quasi tutti uomini alla guida dei comuni più colpiti. Basti pensare a Perugia, al comprensorio del Trasimeno, a Città di Castello, Foligno o Terni. Fanno eccezione Orvieto (Roberta Tardani), Assisi (Stefania Proietti) e Bastia Umbra (Paola Lungarotti).

Stefania Proietti, sindaca di Assisi

Solo la scuola, anche in Umbria, è rimasta per lo più appannaggio delle donne: il direttore dell’Ufficio scolastico è Antonella Iunti e l’assessore regionale Paola Agabiti (che ha anche la delega al turismo).

Antonella Iunti, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Umbria

Uomini, ancora, i segretari dei tre sindacati e delle associazioni di categoria. Da Confindustria a Confcommercio il vertice è maschile, anche se molte sono le imprenditrici che spiccano (da Katia Bastioli a Nicoletta Spagnoli a Chiara Lungarotti).

Catia Bastioli, ad di Novamont, a colloquio con Giuseppe Conte (di spalle)

Nel cuore verde d’Italia ’brilla’ qualche luce più colorata, per il resto la regione segue una tradizione di potere tutta al maschile.