
Massimiliano Mancini e Francesco Conestabile della Staffa
Perugia, 19 giugno 2024 – Una disperata virata a novanta gradi, presumibilmente, per evitare le case sulla collinetta di San Mariano. Poi l’impatto con alcuni alberi che ha fatto impennare l’ultraleggero, poi caduto di schianto sul campo lungo la strada che porta a Solomeo. Per Massimiliano Mancini, Mimmo, 56 anni, e Francesco Conestabile della Staffa, 41, non c’è stato niente da fare. Quando sono arrivati i soccorsi, allertati da una donna che vive vicino al luogo dell’incidente e che ha visto il velivolo precipitare, i due uomini erano già deceduti. Lo avevano constato anche quattro ragazzi che si trovavano nella zona. Vedendo l’aereo precipitare sono corsi a vedere se c’era possibilità di aiutare chi si trovava dentro al mezzo. Ma Massimiliano e Francesco erano già morti. "Il mio amico ha sentito il polso di uno di loro. Non c’era più battito".
L’ultraleggero era partito intorno alle 19.30 dall’aviosuperficie di Montemelino, nel comune di Magione, una manciata di chilometri di distanza. Doveva essere un’uscita veloce per i due amici, già in altre occasioni insieme in volo, un giro sopra Perugia e poi il rientro. Ma qualcosa è andato storto.

Testimoni hanno raccontato come l’aereo abbia iniziato ad assumere una traiettoria anomala, procedendo in modo non lineare, fino all’ultima manovra che ha, presumibilmente, evitato le case, ma non è riuscita a scongiurare lo schianto. La Procura della Repubblica di Perugia ha aperto un fascicolo che ipotizza i reati di omicidio colposo e disastro aereo, potendo dare così corso agli accertamenti tecnici sui resti del velivolo e quelli medico legali sulle salme dei due esperti amanti del volo. L’ipotesi prevalente per spiegare l’incidente sembra essere quella del guasto tecnico, ma sarà necessario completare gli accertamenti avviati già la scorsa notte sul luogo della sciagura. Accertamenti importanti anche per ricostruirne la dinamica. Le autopsie potrebbero, invece, accertare se a bordo è successo qualcosa di anomalo. Se, per esempio, uno dei due abbia avuto un malore.
Le indagini proseguono per fare chiarezza, mentre rimane lo sgomento di parenti e amici che, anche ieri mattina, si sono alternati nel luogo dello schianto: "Massimiliano - racconta un suo amico - era un grande appassionato, uno esperto, un meticoloso. Non doveva finire così".