
La tradizionale discesa dei Ceri, in orizozntale, dalla Basilica sul monte Ingino fino a piazza Grande. Iniziano così le due settimane più emozionanti per Gubbio
La città è pronta a risvegliarsi: è la prima domenica di maggio, e l’atmosfera che si respira, unita a stendardi e arazzi che ingentiliscono il centro storico, esprime l’attenzione e la devozione con la quale Gubbio si appresta a vivere uno dei più importanti periodi dell’anno. Il tutto esaltato dai valori, dai colori, dalle emozioni e dal fascino che propone da secoli la Festa dei Ceri, patrimonio prezioso di una città, di una Regione e della stessa nazione.
Oggi i “Ceri“ di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio faranno il loro ritorno in città dalla Basilica in cima al Monte Ingino, lasciando per un breve periodo la loro “veglia“ accanto all’urna del venerato patrono. Una cerimonia che si ripropone con puntualità dall’inizio del secolo scorso. Anche oggi, come nel dna dei Ceri, la giornata incomincia presto con gli “stradoni“ del monte che si animano fin dalle prime ore del mattino (in alternativa la Funivia funzionerà dalle ore 7).
Alle ore 8 la celebrazione della messa, al termine della quale i Ceri di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio verranno sollevati dai loro piedistalli per offrirsi all’abbraccio di un popolo in attesa da quasi un anno. Alle ore 9 l’inizio della “discesa“, in forma orizzontale e cavalcati dai ceraioli di domani; una breve sosta all’altezza della Chiesa di San Marziale per iniziare in maniera ordinata la sfilata che attraversa il centro storico fino all’arrivo in Piazza Grande, dove la folla e i Ceri saranno accolti dal suono del Campanone.
Per il primo e secondo Capitano Fabio Latini e Oliviero Baldelli, per i capodieci Giuseppe Piccioloni, Giuliano Baldelli e Mattia Martinelli un primo assaggio invece delle emozioni che il ruolo si porta dietro. Ieri mattina, invece, capitani, capodieci e capocetta dei Ceri Grandi, Mezzani e Piccoli hanno partecipato insieme a tanti cittadini al pellegrinaggio fino al monastero di San Girolamo.
Alle 11, poi, al Muam è stata inaugurata la mostra “Giancarlo Cecchini (1933 – 2022). Fotografare la Festa dei Ceri“, presentato il Bollettino dei Ceri anche il libro di Giampiero Bedini con una cronistoria, appunti e memorie della Festa dei Ceri.
Federico Minelli