
"Il settore turismo garantisce alla città di Spoleto la principale risorsa occupazionale e su questo dato bisogna riflettere". Sono le parole di Tommaso Barbanera, presidente di Confcommercio Spoleto, che stila un primo bilancio di metà anno. "Al momento non abbiamo ancora i numeri alla mano – afferma Barbanera – ma i dati dei primi sei mesi dell’anno sono abbastanza positivi. Da Pasqua è ripartita la stagione ed i numeri in base alle dichiarazioni degli operatori delle attività ricettive sono in linea con quelli dello scorso anno. Per i due mesi estivi al momento si registra un lieve calo di prenotazioni, ma rimaniamo fiduciosi. Sono tornati i turisti stranieri, che con la pandemia erano scomparsi". Barbanera entra nello specifico anche del Festival dei Due Mondi che da sempre rappresenta il momento apicale del sistema turistico locale: "Il trend è quello degli ultimi anni, le strutture recettive di ogni genere sono al completo soprattutto nel fine settimana. Una lieve flessione si registra nei primi giorni della settimana, quando il programma del festival è meno ricco. Il bilancio completo comunque lo potremo stilare alla fine della manifestazione perché la settimana di maggior affluenza turistica è sempre l’ultima. Dopo il festival ci attendono altri tre mesi intensi perché come sappiamo luglio, agosto e settembre sono i tre mesi più importanti per un settore turismo che a Spoleto rappresenta la principale risorsa occupazionale dell’economia locale". Il presidente di Confcommercio invita gli amministratori locali a riflettere su questo dato perché è molto superiore a quello nazionale dove il turismo rappresenta il 20% del PIL. "Il sistema economico di un comune non può reggersi sul turismo, c’è bisogno di un intervento concreto ed un piano per rilanciare l’intero sistema economico di una città che negli ultimi anni, è inutile negarlo, è stata colpita da un processo di regressione economica dovuta principalmente alla chiusura di una serie di industrie. Il calo del livello occupazionale ha influito negativamente su tutti i settori a partire da quello del commercio al dettaglio che già deve fronteggiare la crisi globale. A rendere più complicata la situazione ci ha pensato prima il terremoto e poi la pandemia e la vera ripartenza è iniziata solo nel 2022, ma ora dobbiamo essere bravi a mantenere quei numeri e se possibile incrementarli".