MICHELE NUCCI
Cronaca

Troppi morti sul lavoro. Sono già le 13 vittime dall’inizio dell’anno. Umbria in ’zona rossa’

I dati aggiornati appena pubblicati dall’Inail fotografano l’emergenza. La fascia più colpita è quella tra i 55 e 59 anni. Calano gli infortuni.

Il settore edile è uno dei più pericolosi, con un alto rischio di incidenti

Il settore edile è uno dei più pericolosi, con un alto rischio di incidenti

Il bilancio dei primi sei mesi degli incidenti sul lavoro è drammatico: 13 morti, cinque in più dello stesso periodo del 2024 con un incremento del 62,5%. A testimoniarlo i dati aggiornati appena pubblicati dall’Inail e relativi all’Umbria: 10 di loro hanno perso la vita mentre lavoravano (3 con il proprio mezzo di trasporto) mentre tre di essi erano in ‘itinere’. Guardando le statistiche si nota come 11 lavoratori siano morti mentre operavano nel comparto ‘Industria e servizi’ (5 nel settore ‘Trasporto e magazzinaggio), gli altri 2 erano invece agricoltori. I tragici eventi si sono verificati undici volte in provincia di Perugia, 2 in quella di Terni (stesso dato dell’anno passato) e hanno riguardato 12 italiani e uno straniero. E le vittime si concentrano per un buon cinquanta per cento nella fascia di età tra 55 e 59 anni (ben sei) mentre due di esse avevano fra 35 e 38 anni. Questo fa sì che ancora una volta l’Umbria sia inserita nella cosiddetta ‘zona rossa’ a giugno 2025, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (l’indice di incidenza medio è pari a 15,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori).

Un bilancio drammatico insomma, che trova almeno in parte una ‘magra’ consolazione: quella del calo delle denunce di infortuni. Nel primo semestre 2025 sono state 5.125, oltre duecento in meno rispetto ai primi sei mesi del ‘24 quando furono 5.372. Poco più di quattromila in provincia di Perugia (4.073 contro 4.300) mentre a Terni sono state venti in meno nel primo semestre: 1.052 contro 1.072). Le statistiche racconto ancora che 3.257 infortuni hanno coinvolto uomini, 1.868 le donne. Colpisce ancora una volta come siano state ben 296 le denunce di infortunio fra 15 e 19 anni (22 in più del 2024) e che aumentino anche quelle fra 65 e 69 anni (95 l’anno scorso contro le 119 di quest’anno). Nelle altre fasce di età si è avuto un calo generalizzato, con la fascia numericamente più colpita che è quella fra 55 e 59 anni con 582 denunce (stesso numero in pratica del semestre precedente). Oltre a ciò ci sono le 750 denunce per la fascia 0-14 anni ma qui si tratta si minorenni molto giovani, spesso sotto forma di studenti) che non sono i "lavoratori" veri e propri, bensì studenti coinvolti in contesti scolastici (anche durante i percorsi formativi) o in incidenti "in itinere" durante il tragitto casa-scuola. L’anno scorso furono comunque meno e pari a 696 nel semestre.