REDAZIONE UMBRIA

Travolta dal treno, la famiglia cerca la cagnolina

La donna umbra di 45 anni è stata travolta da un treno merci nella stazione di Porto d'Ascoli. I familiari lanciano un appello per ritrovare la cagnolina fuggita dopo l'incidente. La polizia ferroviaria sta ricostruendo la dinamica dell'accaduto.

Travolta dal treno, la famiglia cerca la cagnolina

La donna umbra di 45 anni dilaniata dal treno merci nella stazione di Porto d’Ascoli, il 30 di settembre, era in compagnia della sua cagnolina (nella foto), fuggita dopo il tragico incidente. I familiari della vittima hanno lanciato un appello affinché sia trovata e restituita ai genitori della vittima contattando il 335.5378854, che è il numero telefonico del cugino Giuseppe portavoce della famiglia. Il macchinista del treno avrebbe confermato d’aver visto la cagnolina fuggire verso e non si esclude che possa aver varcato il confine oltre il fiume Tronto, correndo lungo la linea ferrata. I resti della vittima si trovano ancora composti nell’Obitorio dell’ospedale di San Benedetto a disposizione della Procura della Repubblica di Ascoli. In giornata la polizia ferroviaria, che si occupa delle indagini, verrà in possesso delle immagini delle telecamere, che dovrebbero consentire di ricostruire la dinamica dell’incidente. I familiari sono convinti che non si sia trattato di un gesto volontario, poiché non vi era alcun motivo da poterlo giustificare. La donna, umbra, da Ancona si stava recando a trovare alcuni amici nella città di Ascoli e viaggiava a bordo del treno regionale che nella stazione di Porto d’Ascoli aveva fatto una sosta. Secondo i familiari, potrebbe essere scesa dal treno per fumare una sigaretta o per far compiere esigenze fisiologiche alla sua cagnolina. Restando sullo stesso marciapiede è stata agganciata e travolta dal treno merci diretto a nord, carico di furgoni e mini bus prodotti negli stabilimenti Fiat di Termoli. "Il suo trolley era rimasto sul treno locale per Ascoli – racconta il cugino Giuseppe – Ci è stato già restituito della polizia ferroviaria di Ancona unitamente ai suoi effetti personali".

Marcello Iezzi