REDAZIONE UMBRIA

Tormenta l’ex fidanzata e collega. Comandante dei vigili a giudizio

Anche lei è una vigilessa e per un po’ era stata sua sottoposta. Dopo una breve relazione sentimentale è iniziato lo stillicidio: messaggi, minacce e accuse di tradimento. Fino all’incendio dell’auto della donna .

Tormenta l’ex fidanzata e collega. Comandante dei vigili a giudizio

Dovrà presentarsi domani pomeriggio davanti al giudice Elena Mastrangeli per il giudizio immediato. L’uomo, 46 anni di origini laziali, alla guida del un comando dei vigili urbani di un piccolo centro della Campania, è chiamato a rispondere di atti persecutori, danneggiamento e interferenze illecite nella vita privata di una donna di 33 anni, del Perugino, con la quale ha intrattenuto una breve storia d’amore e convivenza e che per un po’ è stata sua sottoposta. Storia finita, appunto, in Tribunale con la 33enne perseguitata per mesi: incolpata di avere numerose relazioni sentimentali con altri sposati; lo smartphone e il pc sotto controllo; parenti, amici e colleghi contattati da lui per portarli a conoscenza delle presunte relazioni clandestine. Fino all’ultimo episodio, quello che ha portato alla denuncia: l’incendio dell’auto della donna.

L’uomo (difeso dai legali Fiorentina Orefice e Giuseppe Stellato), come detto, guida un comando dei vigili urbani.

Tutto è iniziato perché la donna è stata chiamata, con un contratto a tempo indeterminato, a lavorare proprio in quel comando, come agente. Dalla conoscenza “lavorativa“ è iniziata una relazione sentimentale. Che in principio sembrava andare per il meglio. Poi però la donna ha iniziato "a riscontrare una serie di atteggiamenti iracondi e una gelosia eccessiva", raccontava lei nella denuncia ai carabinieri, a metà marzo. Dopo tre mesi di convivenza, la donna (che è parte civile tramite l’avvocato Marco Brusco) ha ottenuto il trasferimento in Umbria. Il rapporto per un po’ si è mantenuto: lei si sentiva controllata ma non lo ha lasciato subito perché temeva le sue reazioni. E qui, sostiene l’accusa, è partito lo stillicidio. L’uomo ha iniziato ad accusare la vigilessa di "avere altri uomini". La 33enne ha poi scoperto che lui si era introdotto nella sua camera impadronendosi del pc e di un diario che conteneva password e i pin. Così è riuscito a entrare in possesso di tutti i contatti della donna: ha telefonato al personal trainer della ragazza, minacciandolo che avrebbe contattato sua moglie per raccontarle della relazione che lui avrebbe avuto con la vigilessa. E, in effetti, ha inviato una lettera alla moglie del personal trainer nella quale veniva insinuato un rapporto extraconiugale. Non solo. Cambiava continuamente le password dei social e degli account mail della donna. Nel frattempo uno stillicidio di sms, anche minacciosi, "nei quali mi accusava di una miriade di relazioni sentimentali intraprese nel periodo in cui ero fidanzata con lui". E la richiesta, tramite avvocato, di oltre diecimila euro. Fino a una notte di metà marzo quando lui, questa è l’accusa, ha dato fuoco alla macchina di lei, distruggendola e danneggiando le due vetture parcheggiate accanto.

AnnA