
Impianto d’incenerimento
Il centrodestra orvietano torna a sollecitare la Regione affinché venga realizzato il termovalorizzatore che aveva messo in cantiere l’amministrazione di Donatella Tesei, per scongiurare l’ampliamento della discarica Le Crete. Lo ha fatto con un atto approvato dalla maggioranza che sostiene il sindaco Roberta Tardani mentre il centrosinistra ha votato contro. Al centro la questione relativa al Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti del 2022 che aveva accolto la richiesta della società Acea, che gestisce la discarica, per superare l’ostacolo all’ampliamento che, fino ad allora, era stato rappresentato dalla presenza di un bosco in un’area a ridosso della stessa discarica.
In precedenza, il bosco era stato ritenuto un elemento che escludeva ogni possibile allargamento del sito, mentre dal 2022 è stato classificato solo come "penalizzante". Quindi se prima il bosco aveva rappresentato un ostacolo ad ogni possibile progetto di incremento della superficie della discarica, adesso rappresenta solo un ostacolo, non insormontabile.
Le altre discariche umbre per rifiuti non pericolosi di derivazione urbana sono Pietramelina (Perugia), Colognola (Gubbio) e Sant’Orsola (Spoleto), con volumetrie esaurite o in fase di esaurimento e non più in grado di smaltire rifiuti. La discarica Le Crete, nel frattempo, ha assunto i connotati di discarica strategica regionale senza più il vincolo della "bacinizzazione" che la legava a servizio dell’ex Ati quattro.
Il tema del possibile ampliamento di Le Crete era stato ben presente già nella campagna elettorale per le elezioni regionali, soprattutto dopo il centrosinistra e Stefania Proietti avevano annunciato con chiarezza la volontà di abbandonare il progetto per la realizzazione del termovalorizzatore, indicato come necessario dalla precedente amministrazione regionale che tuttavia non aveva indicato il luogo in cui collocarlo.