Tensioni nel centrodestra. Ora il caso-Sardegna può riaprire la partita umbra

Elezioni regionali: nell’isola Fratelli d’Italia ottiene la candidata presidente. Tenterà di forzare la mano anche sulla riconferma di Tesei? La Lega vigila.

Tensioni nel centrodestra. Ora il caso-Sardegna  può riaprire la partita umbra

Tensioni nel centrodestra. Ora il caso-Sardegna può riaprire la partita umbra

Quello che sta accadendo nel centrodestra a Cagliari, assomiglia molto a quanto accaduto a Terni alle ultime comunali e apre scenari tutt’altro che scontati in vista delle elezioni regionali umbre del prossimo autunno. Partiamo allora dalla Sardegna: per le elezioni del 25 febbraio FdI ha deciso di puntare su Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e molto vicino a Giorgia Meloni. "L’abbiamo scelto a larga maggioranza – sottolinea la coordinatrice tricolore sarda, Antonella Zedda – se Lega e Partito Sardo d’Azione vogliono rompere, facciano pure". E Matteo Salvini non se lo è fatto ripetere due volte dato che punta le sue fiches sull’attuale governatore sardo, Christian Solinas. E, tramite il suo vice, Andrea Crippa, dice: "O si confermano gli uscenti, o si riapre tutto".

Ed ecco la miccia che rischia di creare un’esplosione devastante. Già, perché il risiko dei candidati governatori in casa centrodestra è molto fragile: quest’anno, oltre che in Umbria, si vota in Piemonte, Basilicata e Abruzzo e anche se la Lega non ha nessun presidente in queste tre regioni, è disposta a ricandidare gli uscenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma teme fortemente – anche in virtù dell’8 per cento alle politiche e del risultato delle prossime europee – che vengano rimessi in discussione i ‘suoi’ governatori. A cominciare – oltre che dalla Sardegna – proprio da Donatella Tesei fino poi a passare a Veneto, Lombardia e Friuli ("non è possibile che nelle regioni più ricche non abbiamo neanche un governatore" dicono i meloniani). Ma la partita che ci interessa è quella umbra: Emanuele Prisco (coordinatore regionale di FdI) deciderà di forzare la mano e mettere un suo uomo (o una donna naturalmente) al posto di Tesei? La parola decisiva la darà il tavolo nazionale (che dovrebbe intanto riunirsi domani), ma Fratelli d’Italia ha già fatto capire a Perugia quali siano le sue intenzioni: la candidatura di Margherita Scoccia è stata ‘imposta’ senza troppe manfrine e gli altri si sono allineati, compresa la Lega che non ha battuto ciglio Stessa cosa accaduta a Terni (anche se poi il centrodestra ha perso). Fdi non teme lo scontro insomma e non è un segreto che gradirebbe Andrea Romizi a candidato-presidente (che è azzurro sì, ma legato politicamente a Prisco e a Marco Squarta). Certo, dentro FI sia il coordinatore nazionale Antonio Tajani che un pezzo da novanta umbro come Raffaele Nevi hanno detto che la candidatura-Tesei non è in discussione, venendo così incontro alla Lega che appoggerà i candidati azzurri nelle altre regioni. Lo spartiacque saranno le Europee: se la Lega in Umbria andrà molto male, FdI cercherà di imporre il suo candidato, su questo non c’è alcun dubbio. Altrimenti la Tesei tenterà il bis.

Michele Nucci