REDAZIONE UMBRIA

Tanti eugubini sul Col di Lana: "Da qui un forte messaggio di pace"

Tradizionale celebrazione sulle Dolomiti, simbolo della Grande Guerra. Il ricordo dei Ceri e la speranza

Gli eugubini sul Col di Lana

Gli eugubini sul Col di Lana

A più di 500 km da Gubbio, in cima al Col di Lana, si è rinnovata come ogni prima domenica di agosto una celebrazione carica di significato, a quasi 2.500 metri d’altezza. Un luogo, quello delle Dolomiti bellunesi, simbolo della Grande Guerra, teatro di dolorose battaglie e ora, ogni anno, scenario di un commosso ricordo e di un forte messaggio di pace. Folta la partecipazione di cittadini eugubini, visto che come ogni anno la celebrazione si è inserita all’interno di un viaggio organizzato dall’associazione Eugubini nel Mondo del presidente Mauro Pierotti, che ha visto gli eugubini visitare le zone limitrofe del Col di Lana, per giorni pieni di natura e ricordo. Anche il Comune era presente grazie al vicesindaco Francesco Gagliardi, che ha portato il saluto della città e ricordato, con gli altri partecipanti, le vittime di tutti i conflitti, passati e presenti, dall’Ucraina alla Palestina, sottolineando come la pace sia un traguardo possibile solo attraverso l’impegno collettivo. "Anche nei momenti storici in cui il conflitto sembrava insanabile – ha detto – l’umanità ha saputo risollevarsi e trovare nuove strade. Da quelle esperienze, dalla drammatica storia che questi luoghi ci raccontano, possiamo uscire più forti, più consapevoli del valore dell’unità tra i popoli". Ha trovato spazio anche il ricordo di quella Festa dei Ceri vissuta al fronte dai soldati eugubini, un episodio che con i suoi valori di comunità, coesione e spirito di sacrificio, continua a parlare un linguaggio universale e quantomai attuale. Viene ancora ricordata infatti l’edizione della Festa dei Ceri celebrata il 15 maggio 1917 sul Col di Lana, quando i soldati eugubini riuscirono a "portare dalla loro parte" i superiori trasformando per un giorno il dramma delle trincee nell’esaltazione della vita e nella testimonianza della devozione per il loro Patrono.

Federico Minelli