Folla in piazza San Francesco per “Gaza Mia - Pace - Giustizia - Consapevolezza”, la mobilitazione organizzata da Amnesty International Italia_Gruppo di Lucca e l’Associazione culturale e di promozione sociale Fermento, insieme ad Articolo 21. Un pomeriggio (anticipato la mattina da una seduta di yoga per la pace al Giardino degli Osservanti) di riflessione e consapevolezza, di denuncia e informazione, per chiedere pace, diritti, libertà e rispetto della dignità umana, al quale hanno aderito tantissime associazioni - oltre 60 -, enti del volontariato e istituzioni tra cui anche la Provincia di Lucca, rappresentata dal presidente Marcello Pierucci che è intervenuto sul palco insieme con Sara Emara, referente nazionale Amnesty International sezione italiana, Sara Lucaroni, referente per Articolo 21, Monika Maurer, regista e testimone diretta di quello che accade in medio oriente, Leana Quilici, referente della Scuola per la pace della Provincia di Lucca.
Sul palco si sono poi alternate associazioni impegnate nella promozione della cultura e della pace, come Millimetrica, Consorzio Concorda e Fondo documentazione Arturo Paoli di Lucca. “Non c’è pace senza giustizia. Non c’è giustizia senza verità. Non c’è verità senza consapevolezza”: è questo il messaggio gridato a gran voce dalla piazza, che ha chiamato in mobilitazione centinaia e centinaia di persone. La giornata è proseguita con una tavola rotonda organizzata al centro della piazza: un momento pubblico e collettivo con Amnesty International, ANPI Lucca con il presidente Romano Zipolini, ARCI Lucca e Versilia con Silvana Sechi, Forum per la pace Ripudiamo la guerra, Alessandra Vecoli, Palestine Children’s Relief Fund con la referente Martina Luisi, Caritas Diocesana di Lucca, con il direttore don Simone Giuli, Commissione Giustizia Diocesana, con il vicepresidente Giovanni Bolognini, Luca Baccelli, docente ordinario di Filosofia del diritto nell’Università di Camerino e presidente Iura Gentium e la Scuola per la pace - Provincia di Lucca con Leana Quilici.
Sul lato musicale e artistico, c’erano Marco Panattoni e Federica Berti, con Ammodoevents, e il gruppo italo-palestinese Maram Oriental Ensemble. All’ingresso della piazza, inoltre, un fermento artistico ha accolto le persone: così con la scultrice Sara Vannucchi e i pittori Alessandra Di Ricco, Simone Chelini e Dario Lustro. Luca Brogi ha portato una sua installazione, così come Elisabetta Tuccimeni, mentre gli studenti del gruppo Liberamente del liceo Scientifico “Vallisneri” ha preparato un pannello per la giornata. I ragazzi del liceo artistico serale coordinati dal prof. Nicola Biagini hanno creato un’installazione dal titolo “Macerie Umane”, un’opera collettiva che richiama la tragicità della strage di bambini in corso a Gaza.
A popolare la piazza, poi, le mostre e i video di Amnesty International e Articolo 21 e un pannello interamente dedicato alle testimonianze di israeliani impegnati nel mondo per il cessate il fuoco. La giornata è stata possibile grazie al coinvolgimento attivo di Allestend, Salamini snc, VeryPrint, Osti di San Francesco, Comitato popolare di piazza San Francesco, Victor Valobonsi e Lorenzo Marchi, René Bassani. “Con l’iniziativa ‘Gaza Mia – Pace, Giustizia, Consapevolezza - spiegano gli organizzatori -, vogliamo costruire un momento pubblico e collettivo, pensato e costruito dal basso con la presenza e il coinvolgimento di tante associazioni e tanti cittadini: un’intera giornata di piazza, che sia testimonianza, riflessione, conoscenza, denuncia e proposta, in nome della libertà e dei diritti umani, oggi calpestati in modo sistematico nella Striscia di Gaza, della libertà di stampa e del ruolo prezioso dell’informazione e per la pace. Secondo Amnesty International, la popolazione civile palestinese è vittima di violazioni gravi e reiterate del diritto internazionale umanitario, tra cui attacchi indiscriminati, punizioni collettive, assedi, sfollamenti forzati, distruzione sistematica di infrastrutture civili e negazione dell’accesso ad aiuti umanitari essenziali”.
“È tempo di mobilitarci, insieme, per affermare che la pace non è un silenzio armato, né una resa all’ingiustizia, ma un processo che mette al centro la dignità e i diritti di tutte e tutti. Gaza ci chiama. Con la voce di chi sopravvive tra le macerie, con lo sguardo di chi cerca la luna oltre le bombe, con la dignità ferita di un popolo che resiste e con la memoria viva di chi non vuole dimenticare. La stessa Amnesty International ha raccolto prove e sufficienti elementi per giungere alla conclusione che le autorità israeliane hanno commesso e stanno continuando a commettere genocidio nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza occupata. Noi vogliamo una pace vera, costruita sulla fine dell’impunità, sul rispetto del diritto internazionale e sul riconoscimento del popolo palestinese come soggetto di diritto e dignità“.