Suicidio assistito, malata denuncia: "Aspetto da più di un anno la risposta della Asl"

Prosegue la battaglia della giornalista perugina Laura Santi sulla richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere alla morte volontaria con aiuto medico

La giornalista Laura Santi

La giornalista Laura Santi

Perugia, 24 maggio 2023 - Torna a farsi sentire di nuovo l'urlo della giornalista perugina Laura Santi, 48 anni, affetta da una forma "progressiva e avanzata" di sclerosi multipla. La donna, attraverso l'associazione Luca Coscioni, sta conducendo una battaglia per sé e per gli altri malati e denuncia di aspettare da oltre un anno la risposta della Asl alla sua "richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere all'aiuto medico alla morte volontaria", ai sensi della sentenza costituzionale 242/2019.

"È impressionante -  afferma attraverso una nota dell'associazione, secondo la quale la verifica delle condizioni era stata fatta dalla commissione medica a novembre dello scorso anno, ma la relazione è incompleta e manca il parere del comitato etico pertanto la procedura non si è conclusa. Per le persone malate che soffrono si tratta di un tempo infinito - dice Laura, che è consigliera generale dell'associazione Coscioni. Le mie condizioni - prosegue - al momento mi permettono di poter aspettare: io voglio vivere adesso, ma voglio avere la la possibilità di essere libera di scegliere di dire basta se la sofferenza dovuta alla malattia dovesse prendere il sopravvento sulla mia, e solo mia, idea di vita".

"Vorrei sapere che quella porta c'è, esiste, e se voglio, posso decidere di aprirla, quando voglio. Una consapevolezza che, sono convinta, farebbe vivere molto più serenamente la mia malattia e quella di tanti altri pazienti con patologie ancora più gravi. Per questo sto valutando la possibilità di procedere per vie legali. Ci sono tante persone malate - sostiene ancora Laura Santi - che però non possono aspettare. La Corte costituzionale ha voluto che le scelte sul fine vita fossero verificate e rispettate, è quindi inaccettabile che le istituzioni continuino a non mettere in pratica quello che la Consulta ha indicato, lasciando noi malati in un'attesa senza fine".