ERIKA PONTINI
Cronaca

Studente italiano pestato in cella, gli Usa: “C’è un’indagine sugli agenti”

Il Dipartimento di Stato interviene sul caso portato alla luce dal nostro giornale: monitoriamo gli sviluppi. La mamma del 25enne di Spoleto: "Notizia importante, il governo federale si occupa della vicenda"

Roma, 9 maggio 2024 – “Riconosciamo le preoccupazioni sollevate dal governo italiano e dalla famiglia Falcinelli sulle circostanze dell’arresto di Matteo. Ci risulta che la polizia di Miami abbia aperto un’indagine interna su questo caso. Continueremo a monitorare gli sviluppi". A quattro giorni dall’esplosione del caso di Matteo Falcinelli, rivelato in anteprima da Qn-La Nazione con i video delle bodycam degli agenti depositati al processo contro il ragazzo che riprendono le violenze commesse sia durante l’arresto che una volta nella cella di transito, si è mosso anche il Dipartimento di Stato americano. "Soddisfatto" il ministro Antonio Tajani che nei giorni scorsi ha chamato i Falcinelli: "Le parole che arrivano da Washington vanno nella dichiarazione da noi richiesta, a tutela del giovane italiano arrestato a febbraio con dei modi che a me non sono affatto piaciuti".

Ma è Vlasta Studenicova a parlare da Miami, dove si trova con il figlio nel Biscayne Bay Campus dove il figlio stava terminando il master della Florida international University di "buona notizia. È molto importante perché per la prima volta il governo federale si occupa della vicenda". La donna sta contattando intanto alcuni studi legali americani, tra cui quello dell’italo americano Antonio Romanucci, uno dei legali del caso di George Floyd, l’afroamericano ucciso durante un arresto a Chicago con la manovra, che spesso si è rivelata letale, del ginocchio sul collo. La stessa utilizzata contro Falcinelli all’esterno dello strip bar. "Un altro avvocato di Los Angeles ha contattato Matteo direttamente e ieri lo abbiamo sentito". Intanto si è attivato il legale italiano della famiglia, che sta sollecitando la procura di Roma. Quella generale di Perugia ha inviato alla procura ordinaria un’informativa sul caso. Per l’apertura di un’indagine bisognerà poi capire la competenza.

I Falcinelli, madre e figli (a Miami c’è anche Marco, il fratello maggiore) sta pianificando il rientro a Perugia per metà mese per sottoporre lo studente a una serie di visite mediche per i danni riportati durante le violenze, in particolare alle mani e alla schiena. "Abbiamo sollecitato nuovamente lo studio legale che ci sta assistendo per la difesa di Matteo per avere tempestivamente in originale l’autorizzazione del giudice a lasciare il Paese perché vogliamo essere in regola quando passeremo la frontiera all’aeroporto", spiega ancora la donna. Matteo infatti è stato ammesso al Pti, una sorta di seconda chance, al quale è stato ammesso a metà aprile e durerà sei mesi. Di lì la prescrizione del giudice di rientrare negli Usa entro il 10 giugno. La famiglia è anche in attesa di ricevere ulteriori filmati delle bodycam degli agenti e le riprese della stazione di polizia di North Miami Beach dove il 25enne venne legato mani e piedi e sottoposto all’hogtied restraint.

“Abbiamo parlato con un detective, dopo che nei giorni scorsi avevamo presentato formale richiesta per avere tutti i filmati. Ci hanno detto che del caso si sta ora occupando il Municipio e il Miami Police Department a livello centrale e stanno raccogliendo tutti i video", spiega ancora. Analoga richiesta è stata avanzata al Turner Guilford Knight Correctional Center, il carcere dove il ragazzo è stato detenuto fino al 27 quando gli amici hanno pagato la cauzione di circa 4mila dollari. Perché c’è un momento – questi i ricordi di Matteo affidati al genitore – in cui gli chiedono di raccontare cosa è accaduto. Materiale interessante per la causa che la famiglia vuole intentare contro gli agenti sia in Italia che negli States.