"Spesa e bollette, famiglie a rischio povertà"

L’allarme della Cgil. Ciavaglia: "Servono interventi concreti per chi è in difficoltà". Intanto la Federconsumatori denuncia il caro-bar

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"Nella nostra regione, dove stipendi e pensioni sono più bassi di svariati punti percentuali rispetto alla media nazionale, le famiglie sono in grande difficoltà economica". Lo ha detto Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia. Il sindacato nel denunciare la situazione, chiede l’intervento delle istituzioni, anche a livello locale, "per alleviare il peso sostenuto dalle famiglie con redditi medio-bassi, che poi sono le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati che rappresentiamo".

"La gente – prosegue Ciavaglia - deve fare i conti con il caro energia, ma anche con il carrello della spesa, che costa molto di più rispetto a un anno fa. L’inflazione galoppa a livelli mai visti dal 1995 e questo si ripercuote sui bilanci delle famiglie con un rincaro che alla fine dell’anno potrebbe pesare quanto una mensilità". Ciavaglia ha parlato di una “tempesta perfetta” nella quale agli effetti di una pandemia ancora in corso si sono aggiunti quelli di una guerra disastrosa che, a cascata, ha accelerato la corsa dei prezzi, in realtà già partita da alcuni mesi. "L’Istat ci dice che l’attuale aumento dei prezzi (+5,7%) andrà probabilmente a crescere ancora nei prossimi mesi - ha aggiunto il segretario Cgil - questo rende necessario intervenire ora e subito, come sta avvenendo già in altri territori, dove si alzano i tetti di esenzione dall’addizionale Irpef, cosa che chiediamo da anni, o si introducono nuove aliquote per le fasce dei redditi più alti, in un’ottica di solidarietà. Non sono sufficienti interventi spot, come il finto bonus regionale, che in realtà è solo un prestito". Secondo la Cgil servono risorse “vere”, che con i fondi a disposizione in questo momento (Pnrr e non solo) non sono certo irreperibili. Ma serve anche e soprattutto una "concertazione degli interventi, come peraltro previsto proprio dallo stesso Pnrr".

Intanto la Federconsumatori fa i conti del caro-bar. "Se il buongiorno si vede dal mattino– osserva Alessandro Petruzzi – la situazione non promette bene. Gli aumenti, infatti, hanno intaccato pesantemente anche uno degli appuntamenti di rito degli italiani: la colazione al bar. Dal caffè al cappuccino, dal cornetto alla spremuta d’arancia, dal tramezzino all’acqua in bottiglia: i prezzi nel 2022 sono aumentati tutti con percentuali a due cifre. Per una colazione composta da un cappuccino e un cornetto il costo medio è passato da 2,43 euro del 2021 a 2,84 con un aggravio che, in un anno, ammonta a circa 106,30 euro. Ecco perché Federconsumatori invita l’Agcm e Mr. Prezzi a fare chiarezza su tali aumenti, per scongiurare ipotesi di cartello e intollerabili fenomeni speculativi".

Silvia Angelici