REDAZIONE UMBRIA

Sottani ritorna da procuratore generale

Questione morale della magistratura ed edilizia giudiziaria gli obiettivi. "Dobbiamo seminare e comunicare la giustizia"

"In un momento di grande difficoltà" la magistratura deve dare "una immagine assolutamente trasparente" e di "credibilità" senza "nessuna possibilità, ammesso che ci siano stati in passato, di cedimenti di qualsiasi genere". Sergio Sottani torna a Perugia dopo 10 anni da procuratore generale e ammette che tra le priorità del suo mandato c’è la ’questione morale’ che ha investito le toghe, oltre a problemi contingenti quali l’edilizia giudiziaria per superare lo spezzettamento delle sedi e "processi celeri per evitare la prescrizione, soprattutto in dibattimento".

Quanto alla possibilità di risollevarsi della magistratura, uscendo dall’attuale impasse, secondo il neo procuratore la questione "è nelle nostre mani. E l’informazione deve essere in grado di cogliere ciò che noi magistrati siamo in grado di comunicare". "Un poeta libanese maronita Gibran - ha ricordato Sottani -, diceva: la tempesta disperde i fiori ma non distrugge i semi. Ecco, in questo momento noi dobbiamo seminare, sia perché c’è un piano di rinascita e resilienza che riguarda anche la giustizia, sia perché dobbiamo seminare sotto il profilo della professionalità, della nostra assoluta trasparenza nelle condotte e, su questo, abituarci sempre di più a rendere conto. San Bernardino da Siena diceva che le persone hanno due orecchie e una bocca: noi dovremmo ricordarci che siamo più adatti ad ascoltare".

Sottani, perugino, 62 anni - già procuratore generale di Ancona e, prima, capo della Procura di Forlì – e prima pretore e sostituto procuratore a Perugia, ha giurato ieri mattina davanti al presidente della Corte d’appello, Vincenzo D’Aprile. Presentialla cerimonia ristretta, causa Covid, i procuratori di Perugia e Spoleto – Raffaele Cantone e Alessandro Cannevale – e i presidenti dell’Ordine degli avvocati di Perugia e della Camera penale, Stefano Tentori Montalto e Vincenzo Bochicchio.

Durante un incontro online con la stampa nel giorno di insediamento ha sottolineato l’obiettivo di lavorare "di squadra, con i procuratori, con il personale amministrativo, una componente essenziale che purtroppo in Umbria come in altre regioni manca, e dialogando con l’avvocatura". Tra le criticità sulle quali si è detto pronto a lavorare il nuovo procuratore generale ha citato il problema dell’edilizia giudiziaria, non solo a Perugia. "Il Covid – ha spiegato Sottani - ha fatto vedere la difficoltà che esiste negli uffici pubblici in generale e in quelli giudiziari". Il magistrato ha ricordato anche come quello della cittadella giudiziaria a Perugia è un tema di cui si dibatteva anche quando lui rivestiva il ruolo di sostituto procuratore nel capoluogo umbro e i grandi procedimenti (come accade ancora oggi) dovevano svolgersi nell’Aula degli Affreschi della Corte d’appello. "Mi ricordo bene - ha detto - che se ne parlava già dal 2001-2002. Io credo che sia una esigenza impellente". Al pari di "saper comunicare la giustizia". Quella di tuti i giorni che mette in luce "notevoli professionalità non solo a livello di magistratura ma anche di personale amministrativo".

Eri.P.