
GIOCARE ALLA GUERRA Appassionati di softair all’opera
Piegaro, 13 marzo 2015 - IL GRUPPO si fa chiamare «25/17 Bastardi senza gloria», con chiaro riferimento al film di Quentin Tarantino, e il loro hobby infatti è quello di giocare alla guerra. Vere e proprie ricostruzioni di battaglie, con tanto di divise militari e armi ad aria compressa (le cosiddette air soft gun) che riproducono quelle vere. Peter Pan mai cresciuti con l’uzzolo guerrafondaio, potrebbe dire qualcuno. O anche antisessantottini più propensi a fare la guerra che non l’amore.
Fatto sta che quello che hanno organizzato per domani e dopodomani in Umbria sta suscitando più di una perplessità. Nel prossimo fine settimana a Piegaro, cittadina di 3.000 abitanti dalle parti del lago Trasimeno, costoro hanno infatti dato appuntamento agli amanti del genere di tutta Italia per giocare alla loro ipotetica guerra, ricostruendo un episodio bellico particolare. Non una battaglia della seconda guerra mondiale o roba napoleonica ma un fatto tragico e ancora oscuro accaduto lo scorso luglio nei cieli dell’Ucraina.
Sì, domani e dopodomani nell’Umbria francescana costoro giocheranno a ricostruire l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines avvenuto a Grabovo e che costò la vita a 298 persone innocenti. Un incidente misterioso sul quale si rimpallano le responsabilità i ribelli indipendentisti filorussi e l’esercito regolare ucraino, e ancora fresco nel cuore dei familiari della vittime, troppo vicino nel tempo forse per poterci giocare su. Eppure loro, convinti che tutto ciò non sia di cattivo gusto, non vedono incongruenze: «Dov’è il problema? La nostra è solo una simulazione di guerra come molte altre», ha detto a chi glielo domandava il presidente dell’associazione, Alessandro Balducci, continuando a ricevere le iscrizioni dei partecipanti: 20 euro a testa comprensivo di gadget, 10 euro in più a chi desidera anche un pasto completo.
Ora: la domanda su dove stia il problema non sembra porsela nemmeno l’amministrazione comunale di Piegaro che, con tanto di ordinanza, ha autorizzato l’evento. «Vede – spiega la vicesindaco Simona Meloni – l’autorizzazione ce l’ha chiesta il presidente dell’associazione, un nostro concittadino che conosciamo bene e sappiamo essere persona seria. Anche noi abbiamo chiesto come mai volevano rievocare un episodio doloroso così recente, ma ci hanno risposto che per loro è una cosa normale, senza nessun secondo fine, e così...». E così il Comune l’unica cosa che per adesso si è limitato a fare è quella di avere esposto per tutto il territorio dei manifesti per avvertire la popolazione che nei prossimi due giorni, «notte compresa, ci sarà un evento di simulazione tattica che prevede la presenza di partecipanti vestiti in maniera militare. Siete dunque pregati di non allarmarvi perché le autorità ne sono a conoscenza». Allarmarsi magari no, ma porre qualche dubbio sul senso del grottesco dei partecipanti all’evento e della stessa amministrazione, almeno questo sì.
s.c.