"Siamo prigionieri a casa nostra". La rabbia dei residenti di Prisciano

Polveri, odori nauseabondi e vibrazioni: "Non c’è più tempo, enti locali e Ast intervengano subito"

"Siamo prigionieri a casa nostra". La rabbia dei residenti di Prisciano

"Siamo prigionieri a casa nostra". La rabbia dei residenti di Prisciano

"Di pazienza non ce c’è più. È stato superato il limite della decenza. Le istituzioni e l’Ast devono intervenire subito per risolvere il problema delle polveri di Prisciano". L’appello è fermo e proviene dalle associazioni ambientaliste, Wwf e Italia Nostra, e dal Comitato Prisciano-Terni Est. Il problema, purtroppo, è noto: la polvere, residuo delle lavorazioni in Ast, che si posa ovunque tra Prisciano e la zona Est della città. "Non è una polvere normale – precisa la vicepresidente del Comitato, Giorgia Menciotti –, non se ne va via con un colpo di spugna. Si attacca alle cose, alle auto, alle foglie, ingorga le canale e rovina tetti e piazzali. Se si avvicina una calamita, la polvere viene attirata: ecco di cosa stiamo parlando. Ecco perché non c’è più tempo, perché chiediamo di intervenire subito, per i nostri figli e per chi ci sarà dopo". "D’altra parte – continua Menciotti – non è un caso se, nella zona, è ancora in vigore l’ordinanza emessa dal sindaco Di Girolamo che impone il divieto di coltivazione. Il nostro disagio, il disagio dei residenti, è aumentato. Anche perché non ci sono solo le polveri. Secondo i dati Arpa i livelli dei metalli pesanti presenti in aria e al suolo sono in aumento. Senza parlare degli odori nauseabondi che molto spesso invadono la zona e delle vibrazioni che provocano il tintinnio di vetri, cancelli e credenze e che, siamo convinti, non facciano bene alla stabilità delle nostre abitazioni. Siamo prigionieri a casa nostra. Un esempio? Non possiamo mangiare in giardino per colpa delle polveri e il valore delle nostre case si è dimezzato". "È tempo che Ast si faccia portavoce del risanamento – sottolinea Marco Sansoni, presidente di Italia Nostra –. Le immagini satellitari mostrano un parco scorie non bagnato a sufficienza, il progetto per la discarica prevede di gettare ulteriori rifiuti su una guaina che non trattiene. Nichel, cromoesavalente e cromo sono in eccedenza. Non vogliamo che l’acciaieria chiuda, ci mancherebbe. Ma Comune, Provincia, Regione e Ast devo intervenire. Non c’è più tempo, davvero".

"Siamo di fronte a evidenze non più contestabili – attacca Giuseppe Rinaldi, presidente del Wwf –. Occorre tutelare la salute dei cittadini e chi risiede a Prisciano non è di serie B. Il problema ambientale investe, peraltro, tutta la Conca: secondo l’ultima indagine ’Sentieri’ i tumori in età pediatrica sono in aumento del 36% e quelli al seno crescono del 16%. Non si possono più procrastinare interventi efficaci. Ci aspettiamo una collaborazione immediata tra enti locali e Ast, con la supervisione del ministero dell’Ambiente".