Si spegne la voce della Resistenza. Alvaro Valsenti se ne va a 99 anni

Lo ricordiamo con l’intervista che rilasciò nel 2022 a La Nazione nella ricorrenza della Liberazione

Si spegne la voce della Resistenza. Alvaro Valsenti se ne va a 99 anni

Si spegne la voce della Resistenza. Alvaro Valsenti se ne va a 99 anni

Se ne va l’ultimo testimone oculare della Resistenza ternana. Alvaro Valsenti si è spento a 99 anni. E’ stato la voce storica della Resistenza, intervenendo a ricorrenze, convegni e dibattiti. Lo ricordiamo con alcuni tratti dell’ intervista che rilasciò a La Nazione nel 2022, per la festa della Liberazione. "Il 25 Aprile - disse - è una grande data. È la Liberazione dell’Italia, la fine del nazifascismo e il ritorno alla vita". Classe 1924, Alvaro Valsenti, operaio della Bosco, a vent’anni aderì ai Gap (Gruppi d’azione patriottica). "La Liberazione è stata una grande cosa - ricordò in quell’intervista – . La fine della dittatura e il ritorno alla libertà, la fine delle fucilazioni sommarie e il ritorno alla voglia di festeggiare. Ho partecipato alla lotta di liberazione contro i nazifascisti, che per me comincia il 25 luglio del 1943. In fabbrica, alla Bosco, fu un evento: ‘E’ caduto Mussolini!’ gridavano i colleghi. La classe operaia era antifascista, venivamo da vent’anni di dittatura e privazioni. Mettemmo sulla parete della sala mensa una grande foto di Giacomo Matteotti. Fu una cosa straordinaria". "Fui tra i renitenti alla leva decretata dalla Repubblica di Salò - ricordò ancora Alvaro – . Le prime sacche di resistenza erano formate proprio dai renitenti alla leva e da soldati italiani finiti allo sbando dopo l’8 settembre. I primi gruppi partigiani si formarono a Torre Maggiore e Calvi, poi ad Amelia e in Valnerina. Che facevamo? Atti di sabotaggio, oltre a procurare esplosivi, bombe a mano e dinamite. Nell’ultimo periodo toglievamo le mine piazzate dai tedeschi in ritirata per far saltare strade e ponti".

Ste.Cin