
Nel complesso di San Domenico i lavori sono già iniziati. E da domani il Museo chiude al pubblico per almeno 20 mesi
Un investimento di oltre sette milioni di euro e quasi due anni di lavori per rivoluzionare il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e trasformarlo in uno dei luoghi della cultura più all’avanguardia in Umbria, dal punto di vista della conservazione, della tutela, dell’innovazione e dell’accessibilità.
I primi interventi sono già iniziati ma da domani si fa sul serio: per rispettare le normative sulla sicurezza, il museo verrà infatti chiuso al pubblico fino al termine del cantiere, per il quale si prevedono almeno 20 mesi di lavori: un progetto imponente che si propone di riqualificare il contenitore, il Complesso di San Domenico nel cuore di Borgo Bello, e cambiare la narrazione della collezione con percorsi di visita completamente ripensati. Tra gli interventi previsti ci sono il consolidamento antisismico del chiostro maggiore e di quello minore, la sostituzione dei manti di copertura, l’adeguamento anti-incendio, il rinnovamento degli impianti termici ed elettrici, nell’ottica dell’efficientamento energetico.
Si approderà a un nuovo allestimento del percorso di visita, organizzato secondo un racconto cronologico-tematico, pensato per guidare il visitatore attraverso le diverse fasi storiche in modo chiaro e coinvolgente, con approfondimenti sulla civiltà romana, etrusca e umbra. Particolare attenzione sarà riservata all’integrazione degli strumenti multimediali e nel nuovo riallestimento troveranno spazio molte opere oggi invisibili e alcune collezioni storiche, conservate nei depositi del museo.
"Credo fermamente che il potenziale del Manu sia enorme – commenta Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia – e questi imponenti lavori saranno utili a esprimerlo al massimo. Una volta riaperto, il museo costituirà una finestra accattivante, accessibile e coinvolgente sulla storia dell’Umbria attraverso millenni, dalla Preistoria al Tardo Antico. Il connubio tra la struttura del Convento di San Domenico e le straordinarie collezioni del museo, lo renderanno uno dei luoghi più affascinanti d’Italia". Per la direttrice del Mani, Tiziana Caponi "è una grande occasione di rinnovamento, per valorizzare le collezioni con nuove chiavi di lettura".
Ma le attività non si fermano: negli spazi della Biblioteca si continueranno a svolgere concerti, conferenze, iniziative di divulgazione, didattica e condivisione mentre le collezioni verranno rese visibili con mostre e collaborazioni varie.
Sofia Coletti