"Sconvolti dagli ennesimi femminicidi"

La Cgil dell'Umbria denuncia il duplice femminicidio di Maristella Paffarini e sua figlia Elisa, uccise dal marito e padre suicida. Lamentano la mancanza di efficaci misure di prevenzione della violenza di genere.

"Sconvolti dagli ennesimi femminicidi"

La Cgil dell'Umbria denuncia il duplice femminicidio di Maristella Paffarini e sua figlia Elisa, uccise dal marito e padre suicida. Lamentano la mancanza di efficaci misure di prevenzione della violenza di genere.

PERUGIA Ancora un femmicidio, duplice in questo caso. Che sembra dimostrare come l’impegno per prevenire la violenza di genere non sia ancora sufficiente. Lo denuncia la Cgil dell’Umbria, insieme alla Fp Cgil e alla Camera del Lavoro di Perugia, che esprimono "sconcerto e profondo dolore per la morte di Maristella Paffarini, iscritta e rappresentante della Cgil presso la Prefettura di Perugia, e di sua figlia Elisa di soli 39 anni, per mano - come emerge dalle prime ricostruzioni - del marito e padre che si sarebbe poi suicidato". Il presunto omicidio suicidio è stato scoperto martedì mattina a Fratticiola Selvatica, dal fidanzato di Elisa che era andato a cercare la compagna. Aveva provato a contattarla telefonicamente, lei non rispondeva. Avrebbe dovuto fare apertura al ristorante dove lavorava da dieci anni, ma non si era presentata. Era morta, uccisa dal padre Enrico, insieme alla madre . "Siamo sconvolti da questa tragedia. Maristella era una persona gentile, mite, con grandi capacità di mediazione e risoluzione dei conflitti. Ci resta, oggi e per sempre, il ricordo della sua serietà e della sua ferma dolcezza in tutte le situazioni in cui l’abbiamo conosciuta. Brava nel suo lavoro di assistente sociale come in quello di delegata sindacale, che svolgeva da tanti anni all’interno della Fp Cgil di Perugia. Tra pochi giorni avrebbe raggiunto il traguardo della pensione", così il sindacato. "Non ci sono parole per descrivere l’enormità di questa tragedia, che va delineandosi come l’ennesimo caso di femminicidio - continua la Cgil - Questo deve ancora una volta interrogarci su quanto si stia concretamente facendo per prevenire la violenza maschile sulle donne, per riconoscerla e fermarla prima che sia troppo tardi. Tutta la nostra organizzazione si stringe commossa attorno alla famiglia, agli amici, alle colleghe e ai colleghi. Con gratitudine e dolore".