
S. Ercolano, che vergogna Qui non c’è più nessuno
Il 12 settembre alle 9,30 a Palazzo dei Priori è fissata l’asta pubblica per la vendita di cinque lotti di immobili di proprietà del Comune di Perugia, in esecuzione del “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2023-2025“, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale ad aprile di quest’anno. Tra i lotti, informa il Municipio, anche alcune unità immobiliari commerciali, magazzini ed area
pertinenziale esterna, situati in via Sant’Ercolano (Lotto 1), che riguardano complessivamente 1.140 metri quadrati di superficie (la base d’asta è di 1.520.000 euro).
La speranza è una sola, e cioè che quegli spazi tornino a riempirsi con attività, progetti, destinazioni abitative. Perché il problema è sempre quello: l’abbandono porta il degrado. E il degrado fa male alla città. La scalinata di Saint’Ercolano ne è un esempio. Non ci piace riattaccare con la solita nenia. Ma non si può neanche tacere. Negozi e palazzi della zona, deturpati dal guano dei piccioni, dalla muffa e dall’incuria, vuoti ormai da decenni, sono indecorosi, e non è giusto che a pagare sia la collettività. Il Comune che può fare? Gli strumenti ci sono. In altre città, per esempio, nel regolamento edilizio è stata inserita una norma che recita così: "tutte le case e gli edifici abbandonati che non vengono utilizzati da oltre 5 anni e per almeno il 90% della struttura, possono essere sottratti al proprietario che non provvede a eseguire i lavori e le ristrutturazioni e dati al Comune in cui l’immobile è ubicato". Il dibattito è aperto.
Silvia Angelici