
La città ieri si è fermata per commemorare il 77° anniversario dell’eccidio dei 40 Martiri, perpetrato dalle truppe naziste all’alba del 22 giugno 1944, feroce ed inumana rappresaglia dopo l’uccisione ed il ferimento da parte dei Gap, nel pomeriggio del 20 giugno, di un ufficiale medico e di un militare tedesco in un bar di Corso Garibaldi. E’ una ferita ancora viva, una pagina da sempre letta e riletta in maniera partecipata e sofferta, occasione dolorosa per coniugare sentimenti ed affetti, ricordi e memoria, insegnamenti ed ammonimenti. Dal Mausoleo costruito sul luogo stesso della barbara esecuzione, durante la cerimonia ufficiale coordinata dalla Presidente dell’Associazione Laura Tomarelli, sono partite ieri, ancora una volta, riflessioni profonde che chiamano in causa umanità, libertà, rispetto, comprensione, integrazione, democrazia, pietà.
Sul sagrato c’erano, con Laura Tomarelli, il sindaco Stirati, il vice presidente della giunta regionale Morroni, sindaci del comprensorio con i gonfaloni, la vice sindaco di Mirto (città di origine del martire Zizolfi) Donatella Sgrò, il procuratore generale militare dr. Marco De Paolis (ha indagato su oltre 450 casi e svolto 18 processi con 57 condanne per i più gravi crimini di guerra tedeschi compiuti in Italia), autorità civili e militari, rappresentanti di associazioni . I vari interventi sono stati preceduti da un commovente omaggio degli alunni della primaria "Matteotti" che hanno deposto 40 rose sul "muro della fucilazione". "Istituzioni, non dimenticate questo luogo – l’appello della Tomarelli – che custodisce i resti e la memoria di persone che hanno contribuito a creare la democrazia di questo paese". Stirati ha paragonato il "Mausoleo" ad investimento e valorizzazione della memoria"; tutelarla e valorizzarla, ha aggiunto il vice presidente Morroni, "è un dovere ed un atto di responsabilità".
Di "monito" perché simili aberrazioni non abbiano più a ripetersi, di pace che si costruisce giorno per giorno ha parlato anche la vice sindaco Sgrò che ha richiamato l’insegnamento insito nel sacrificio di "Zizolfi e degli altri 39 martiri". Il Procuratore dr. De Paolis, che a tratti non è riuscito a nascondere la propria commozione,. ha definito il Mausoleo dei 40 Martiri "un luogo di umanità", quella umanità che 77 anni fa non è stata di certo tenuta in alcuna considerazione. Rivolto agli insegnanti presenti ha proposto di far adottare ad ogni alunno uno dei 40 Martiri "per far conoscere chi erano, che facevano e che colpe avevano". g.b.