"Ritrovare i valori dei Ceri" Forte omelia di don Mirko per ’purificare’ la Festa

Il cappellano nella basilica di Sant’Ubaldo lancia un appello agli eugubini "Recuperiamo valori come amicizia e fraternità. Divertirsi senza eccedere".

"Ritrovare i valori dei Ceri"  Forte omelia di don Mirko  per ’purificare’ la Festa

"Ritrovare i valori dei Ceri" Forte omelia di don Mirko per ’purificare’ la Festa

Un’esortazione a ritrovare i valori della Festa a ricercare la sobrietà invece dell’eccesso. Questo il filo conduttore dell’omelia pronunciata da don Mirko Orsini, vicario generale della Diocesi e cappellano dei Ceri nella messa celebrata prima della discesa dei Ceri dalla Basilica di Sant’Ubaldo. Riallacciandosi alla pandemia, che richiede ancora attenzione e prudenza, Don Mirko ha così esordito: "Un tempo burrascoso è finito e noi lo abbiamo letto sempre in maniera completamente negativa, un tempo perso, una bolla. Tuttavia, se ne avessimo avuto la capacità e il desiderio, questo tempo ci ha dato anche la possibilità di cambiare. Siamo stati messi difronte a un bivio: quello di comprendere che la storia e la vita vanno avanti verso una meta o quello di ricurvarsi su noi stessi, con la tentazione di tornare indietro nel tempo come se niente fosse accaduto.Ci ha dato la possibilità di rileggere la Festa dei Ceri per vedere dove l’avevamo portata e purificarla per farla tornare a quei valori come l’amicizia, la fraternità, la semplicità delle relazioni e il gusto del sapersi divertire senza eccedere. Invece – ha continuato don Mirko – per il bisogno di evadere abbiamo costruito una grande industria dell’evasione, un’evasione per sopportare il vivere dove la festa quella con la F maiuscola non è più il momento per capirne il senso e viverla intensamente. Anzi spesso si arriva alla Festa dei Ceri molto più stanchi che carichi: l’essenziale, ad oggi, è dimenticare".

Collegandosi poi anche al motto di un celebre commentatore dei Ceri, don Mirko spiega: "La Festa dei Ceri invece per come mi è sempre stata trasmessa è la corsa della vita, fatta di discese e salite, di corse e camminate, di cadute, pendute e rialzate.Chi corre e vuole raggiungere una meta deve portare dentro di sé l’ideale per correre: e correre la festa dei Ceri vuol dire non solo avere lo sguardo fisso sull’urna di sant’Ubaldo ma avere Ubaldo nel cuore. Forse dovremmo iniziare a cambiare prospettiva, noi corriamo verso un luogo, corriamo verso la basilica di sant’Ubaldo quando invece dovremmo correre per un incontro: l’incontro con Ubaldo che ci aspetta qui sul monte e ci attende sul monte dell’eternità". Parole che hanno l’obiettivo di stimolare tutti a mettere in pratica le virtù che Sant’Ubaldo e i Ceri tramandano.