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Restauro dell'area archeologica di Allerona: Risorse europee per la storia antica del paese

L'area archeologica di Sant'Ansano, all'ingresso di Allerona, è stata finanziata con fondi europei per un progetto di 115mila euro. Si tratta di un insediamento antico adibito anche a chiesetta campestre e ricco di frammenti romani e monumenti funerari. Lo studio geologico e le prove geotecniche ne hanno confermato l'importanza storica.

Restauro dell'area archeologica di Allerona: Risorse europee per la storia antica del paese

Risorse europee per finanziare il restauro di un’area archeologica in cui è racchiusa la storia antica del paese. Si tratta della zona di Sant’Ansano, all’ingresso di Allerona, lungo il percorso dell’antica Via Traiana Nova, un insediamento che nel corso dei secoli è stato in aparte adibito anche a chiesetta campestre. L’importo del progetto, finanziato con fondi del Pnrr e realizzato dall’architetto Luca Mordini in collaborazione con la Società Agricola Terre di Allerona S.S., Regione, Provincia e Comune ammonta a 115mila euro. Quello dei lavori, compresi gli oneri della sicurezza, è di 88mila euro. Nella parte superiore dell’area si distingue una zona, forse un tempo adibita a necropoli, dove è documentata la presenza di due monumenti funerari ad esedra risalenti ai primi del III secolo d.C. che, per la loro posizione, segnano, in modo significativo, il paesaggio. Il terreno circostante è ricco di frammenti di tegole romane, forse pertinenti a tombe alla cappuccina, e di ciottoloni fluviali, forse imputabili alle caratteristiche geomorfologiche locali, utilizzati nelle strutture murarie. Il monumento più grande è stato riutilizzato, in epoca post antica, come luogo di culto cristiano di cui rimane un lacerto di pittura parietale. È stato realizzato anche uno studio geologico con due prove geotecniche penetrometriche dinamiche continue. In un recente passato, inoltre, il sito è stato oggetto di una campagna di scavi eseguiti dagli allievi statunitensi del Saint Anselm College sotto la guida del professor David George, con il coordinamento tecnico scientifico dell’archeologo Claudio Bizzarri, per individuare la vera natura dell’insediamento che potrebbe aver costituito un villaggio abitato o un centro termale.