Cinque milioni di risarcimento complessivo per Regione Umbria e Comune di Perugia. È la richiesta avanzata dalle parti civili nel corso dell’ultima udienza, ai 49 imputati del processo “Quarto Passo“. L’indagine, condotta dai carabinieri del Ros sotto il coordinamento della Procura distrettuale antimafia, aveva portato a individuare un presunto sodalizio di matrice ‘ndranghetista che avrebbe puntato a mettere le mani, secondo l’accusa, sul tessuto economico locale. Il sodalizio avrebbe portato avanti il progetto di infiltrazione, acquisendo 39 imprese, 106 immobili, 129 veicoli, 28 contratti assicurativi, oltre 300 rapporti bancari e di credito. La base operativa sarebbe stata Ponte San Giovanni. Ha chiesto un risarcimento di 250mila euro una donna, inizialmente imputata per reati di droga nel procedimento, da cui ne era uscita patteggiando, ora parte civile perché presunta vittima di maltrattamenti e di sequestro di persona da parte di uno degli imputati. È assistita dall’avvocato Valeria Passeri. Il processo riprenderà il 15 ottobre con la discussione delle difese con gli avvocati Zinci, Adorisio, Cozza, Modesti, Modena, Paccoi, Egidi, Schettini, Figoli, De Lio, Zaganelli, Nannarone, Modena, Balani, Zaganelli.
Luca Fiorucci