SOFIA COLETTI
Cronaca

Red Canzian: "Il mio Casanova pop al Lyrick"

Il celebre musicista, bassista e voce del Pooh, racconta il kolossal che domani sera al va in scena nel teatro di Assisi

di Sofia Coletti

Un kolossal irrompe al Lyrick. La stagione del teatro di Assisi si infiamma domani alle 21.15 con “Casanova Opera Pop“ (nelle foto), il sontuoso spettacolo creato da Red Canzian, bassista e voce dei Pooh, musicista e compositore sensibile e appassionato. "La mia è un’opera popolare, volutamente non l’ho chiamato musical perché non avrebbe reso l’idea. Si svolge tra strade, bacari e palazzi del potere nella Venezia del Settecento, che non era quella dei merletti e delle musiche di Vivaldi", racconta con entusiasmo travolgente. Lo spettacolo, sold out da giorni, è interpretato da 21 performer – 11 cantanti attori e 10 ballerini acrobati – con 30 cambi di scena e 10 danzatori.

Chi è il Casanova che si vedrà al Lyrick?

"Di certo non è il libertino impenitente a cui siamo abituati. Ho cominciato a pensarlo 12 anni fa basandomi sul romanzo storico di Matteo Strukul: è un personaggio romanzato ricco di sfaccettature, filosofo, scrittore, cabalista, travolto dall’amore per una ragazza e alla fine eroe, perché salva Venezia da un intrigo politico ordito dall’Austria. Portiamo in scena un Casanova più bello, attuale e rispettoso delle donne".

L’operazione è grandiosa...

"Per fortuna o per disgrazia sono sempre stato abituato a fare le cose in grande. L’ho fatto anche con i Pooh, eravamo io e Stefano D’Orazio, che se ne è andato troppo presto, a inventare spettacoli con palchi, passerelle, follie, laser, esplosioni. Sono abituato a lavorare in grande, con precisione chirurgica, per rispetto del pubblico. In effetti è diventato un kolossal molto costoso ma i risultati sono belli e appaganti".

Qualche esempio?

"Ricordo i 120 costumi di Stefano Nicolao, candidato all’Oscar per “Eyes Wide Shut“ oppure le scarpe create dagli studenti del Politecnico Calzaturiero del Brenta, secondo lo stile del 700".

E poi c’è un allestimento scenico con la realtà immersiva...

"Già, le ambientazioni nascono da fotografie che ho scattato con mia moglie nella Venezia deserta durante la pandemia. Poi trattate al computer per togliere ogni traccia di modernità".

Che tipo di musiche ha composto per il suo Casanova?

"E’ stato molto più facile di quanto pensassi. Ho preso ispirazione dalla storia e ho pescato in tutta la musica che ha attraversato la mia vita: il rock, il prog che è molto ricco di immagini, le ballate d’amore, il pop".

Ha coinvolto tutta la sua famiglia, vero?

"Sì, mi ha appoggiato fin dall’inizio e l’abbiamo prodotto insieme. Mio figlio Phil ha fatto gli arrangiamenti per l’orchestra sinfonica ed è direttore musicale dell’opera, mia figlia Chiara è vocal coach e sarà la regista della tournée internazionale che faremo dopo il coinvolgimento del produttore mondiale Nick Grace. E mia moglie l’ha prodotto con me, è come il terzo figlio".

Domani sarà al Lyrick?

"Assolutamente sì. Voglio ringraziare il pubblico che mi regala i sold out e poi sento che anche il pubblico ha piacere che io salga sul palco. Alla fine c’è sempre un applauso diverso, infinito, ricco di riconoscenza".

Ad Assisi e in Umbria è stato tante volte. Qualche ricordo?

"Ho ricordi bellissimi di Assisi, con i Pooh abbiamo fatto concerti bellissimi, ho amici che lavorano nelle fabbriche di ceramica a Deruta, altri a Spello che hanno enoteche meravigliose dove ho passato serate di festa. Un paio di volte ho partecipato a “Con il Cuore“ e qui sono anche venuto in vacanza con mia moglie. Ho solo ricordi belli, sono felice di tornarci con il tutto esaurito".

Come si colloca questa esperienza nella sua carriera?

"E’ qualcosa di molto diverso ma io non sono nostalgico, non guardo mai indietro ma sempre avanti. Questo è un altro passaggio della mia vita".