REDAZIONE UMBRIA

Reclutava manodopera da sfruttare. Arrestato 24enne di origini pakistane

Il giovane era ospite del Centro di accoglienza straordinaria di Fratta Todina .

Reclutava manodopera da sfruttare. Arrestato 24enne di origini pakistane

Un imprenditore che avrebbe sfruttato il lavoro di cittadini stranieri, anche irregolari. Un mediatore che avrebbe reclutato la manodopera. È quanto rilevato da un’indagine condotta dai carabinieri di Marsciano insieme ai colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro. Indagine che ha avuto due momenti di svolta. Il primo, a giugno, quando l’imprenditore, di nazionalità cinese, era stato arrestato con l’accusa di sfruttamento del lavoro nero e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In seguito al provvedimento cautelare, erano stati sequestrati due grandi capannoni con all’interno le attrezzature industriali e i prodotti tessili presenti già pronti per la successiva vendita. Gli accertamenti, però, non si erano esauriti. I militari, infatti, sono andati a cercare i “canali“ di approvvigionamento di forza lavoro: l’imprenditore dove e come avrebbe trovato le persone da impiegare, con paghe da fame, nella sua azienda? E da queste indagini è emerso, riferisce il comando dei carabinieri di Perugia, la figura di un giovane pakistano, 24 anni, domiciliato all’interno del Cas, Centro di accoglienza straordinaria di Fratta Todina, che avrebbe avuto il ruolo di reclutatore e intermediario. Avrebbe avuto, insomma, il preciso compito di reclutare connazionali e richiedenti asilo politico, da destinare al lavoro in condizioni di sfruttamento a beneficio dell’impresa cinese.

Un ruolo che il giovane avrebbe svolto in maniera sistematica. Di conseguenza, su richiesta della Procura della Repubblica di Spoleto, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare in carcere nei confronti del 24enne. Al quale, gli inquirenti contestano il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Il giovane, al termine delle formalità di rito, è stato portato nella casa circondariale di Spoleto in attesa di essere interrogato e dell’udienza di convalida da parte del tribunale spoletino.

elleffe