
Quartieri e criminalità: "L’esercito a Fontivegge"
"Sono residente nel quartiere di Fontivegge da oltre venti anni, donna sola con un figlio, e perciò conosco molto bene la situazione. Un’area abbandonata dalle istituzioni, che ha lasciato i cittadini da soli contro la malavita e la tracotanza di spacciatori e delinquenti. Io stessa sono stata vittima di una violenta molestia tanto da essere paragonata dallo Stato a violenza sessuale. E vi assicuro, dopo un’aggressione la vita per una donna cambia”. Esordisce così Emanuela Mori, capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale a Perugia, nella lettera che ha scritto e inviato all’amministrazione comunale. "Ricordo quando i colleghi della Lega – prosegue Mori – proposero la presenza di esercito e camionette. Il governo Renzi stanziò nel 2016 ben 16 milioni di euro per la sicurezza e il rilancio di Fontivegge, ai quali se ne aggiunsero altrettanti dalla Regione per la riqualificazione delle periferie. Mi duole riconoscere che a distanza di alcuni anni poco sia cambiato".
La consigliera pone un dubbio: forse i 32 milioni per la Stazione non sono stati investiti nel modo giusto?. Alla voce della Mori si è aggiunta quella dei Comitati di quartiere. Chiedono l’impiego dell’esercito Giulietto Albioni, Lanfranco Ghiani e Francesco Patumi, rispettivamente presidenti del Comitato Fontivegge, Uniti per Fontivegge e Condominio via Angeloni. "A causa della precaria situazione dell’area – dicono - i prezzi delle case sono letteralmente crollati (meno 62% dal 2008 al 2018) mettendo in crisi i proprietari. A ciò si è aggiunta la chiusura di tante attività e di uffici con conseguente aumento del degrado oltre ogni immaginazione". Caldeggiato anche un posto fisso di Polizia e la rivitalizzazione commerciale di tutta l’area.
Silvia Angelici