REDAZIONE UMBRIA

Terni e Spoleto, violente proteste dei detenuti. Il garante: “L’inizio di un’estate di fuoco”

Il Sappe: “I danni ai reparti coinvolti sono stati significativi”. Il garante dei detenuti: “Le carceri sono sovraffollate, i detenuti costretti a stare in celle che dovrebbero ospitarne molti di meno”

Il carcere di Terni

Il carcere di Terni

Terni, 16 giugno 2025 – Giornata di altissima tensione nelle carceri umbre di Terni e Spoleto, dove sono scoppiate violente proteste da parte di alcuni detenuti. A Terni interessate due sezioni, la H e la G, entrambe di ‘media sicurezza’. Danneggiate alcune telecamere e suppellettili e appiccato un incendio. L’area è stata isolata e sono stati chiamati rinforzi. Ad innescare le proteste a Terni è stata la reazione di un detenuto psichiatrico nei confronti della polizia penitenziaria per un problema con le docce. “La situazione è stata per ore molto grave”, dice il segretario per l’Umbria del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria Fabrizio Bonino. “In entrambe le carceri umbre, sembra che i danni ai reparti coinvolti sono stati significativi: si pensi che persino alcuni familiari di detenuti ci hanno contattato per avere notizie sulla situazione. Purtroppo, ancora una volta, il grido d'allarme lanciato dal Sappe rimane inascoltato da un'amministrazione regionale sempre più distante e assente. Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Firenze. Insomma, l'Umbria e le sue carceri sono diventate la discarica sociale della Toscana: e questo è inaccettabile! Per questo auspichiamo che la riapertura a Perugia del Provveditorato regionale dell'amministrazione Penitenziaria dell'Umbria avvenga in tempi rapidi".

Per il garante Caforio è “è solo l'inizio di un'estate di fuoco”. Il garante è in costante contatto con le due strutture e con le altre carceri. Caforio ha informato la presidente della Regione Stefania Proietti e l'assessore Fabio Barcaioli che hanno seguito per tutto il giorno la situazione.

"Ci sono problemi atavici - ha detto Caforio - che non sono stati ancora risolti. Le carceri sono sovraffollate, i detenuti costretti a stare in celle che dovrebbero ospitarne molti di meno. A Terni ci sono problemi con le docce perché l'acqua non arriva ai piani più alto. Ovunque mancano gli spazi. Con l'inizio delle ferie si acuisce poi il problema degli organici della polizia penitenziaria". Terni e Spoleto ospitano entrambi detenuti sottoposti al cosiddetto carcere duro. Le aree del 41 bis non sono state comunque interessate dalle proteste.

Secondo dati del ministero dell'Interno aggiornati al 15 giugno 2025, a Terni sono presenti 588 detenuti a fronte di 422 posti regolamentari, mentre fra i membri della polizia penitenziaria, al 30 aprile 2025, sono in servizio 202 effettivi a fronte di una necessità di 243. Simili condizioni anche nella casa circondariale di Spoleto: stando a dati del 15 giugno 2025, a fronte di 456 posti regolamentari risultano presenti 498 detenuti. Per quanto riguarda la polizia penitenziaria i dati sono aggiornati al 30 aprile e registrano 230 agenti a fronte dei 273 previsti.

La situazione a Terni

Dopo le tensioni, la situazione nel carcere di Terni è tornata alla normalità intorno alle 21, anche se alcuni spazi non sono utilizzabili per i danni subiti. Secondo quanto risulta il detenuto psichiatrico avrebbe colpito un agente. Nel carcere si è quindi diffusa la voce che il personale della penitenziaria avesse utilizzato modi particolarmente bruschi per riportarlo alla calma e a quel punto è cominciata la protesta che ha coinvolto due reparti di media sicurezza. I detenuti hanno danneggiato le telecamere del sistema di videosorveglianza, suppellettili e appiccato un incendio ad alcuni letti. Tre agenti sono rimasti feriti e uno avrebbe avuto la necessità di applicazione di alcuni punti.