
L’obiettivo è alimentare il lago Trasimeno per migliorarne il livello idrometrico . Ma assicurandosi che nel processo non ci siano contaminazioni biologiche.
Entro la fine dell’anno l’acqua di Montedoglio potrebbe già arrivare al Trasimeno. A Tuoro ieri è stato dato avvio al primo campionamento delle acque dalla condotta di Montedoglio. "Questa operazione cruciale – ha spiegato la presidente della Regione Stefania Proietti – è il frutto della preziosa e fondamentale collaborazione tra la Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia e segna un passo concreto e tangibile verso la salvaguardia del nostro straordinario patrimonio lacustre. L’intervento – ha aggiunto – si inserisce in un percorso strategico e innovativo, nato dalla urgente necessità di affrontare le persistenti criticità dei livelli idrometrici del lago Trasimeno, costantemente monitorati".
Un precedente campionamento condotto da UniPg nel 2024 aveva già evidenziato la necessità di studiare misure relative a eventuali contaminazioni biologiche e comprendere meglio i carichi solidi presenti nelle acque da immettere. Per questo motivo è stato installato a Tuoro, adiacente all’impianto di potabilizzazione, un impianto pilota filtrante temporaneo. "Questo processo – ha spiegato il dirigente regionale Sandro Costantini – è finalizzato ad alimentare il lago Trasimeno per migliorarne il livello idrometrico e si articola in due fasi: nella prima fase, le acque verranno utilizzate a soli scopi sperimentali, mentre la seconda fase prevede l’uso della condotta Eaut per l’immissione vera e propria dell’acqua di Montedoglio al Trasimeno". Questa fase di test è cruciale per la successiva progettazione delle opere idrauliche definitive.
Per l’assessore regionale Simona Meloni "questa iniziativa è la dimostrazione di quanto può essere proficua una collaborazione istituzionale quando si rema tutti dalla stessa parte. Il 7 giugno – ricorda – è stato siglato l’accordo di programma per la gestione e l’utilizzo condiviso delle risorse idriche del Sistema Montedoglio. Questo documento fondamentale ha riunito al tavolo i principali attori della gestione idrica: il commissario straordinario nazionale Nicola Dell’Acqua, le Regioni Umbria e Toscana, e le autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale e dell’Appennino Centrale. Tale accordo ha reso concreta la possibilità di utilizzo delle acque di Montedoglio anche per finalità ambientali relative al lago Trasimeno. La scienza e la tecnologia – ha concluso Meloni – ci offrono gli strumenti per prendere decisioni informate e basate sui dati, garantendo l’efficacia degli interventi".
A metà luglio la Regione Umbria ha inoltre formalizzato l’estensione dell’accordo di collaborazione con l’Università che fornirà un report intermedio ad agosto e un report finale entro il 15 settembre.