Presunta truffa, udienza rinviata per il sindaco Sandro Pasquali

Presunta  truffa, udienza rinviata per il sindaco Sandro Pasquali

Presunta truffa, udienza rinviata per il sindaco Sandro Pasquali

Troppo indaffarato nella presentazione delle liste e nella imminente campagna elettorale, oltre agli impegni di primo cittadino. "Impedimenti" per i quali Sandro Pasquali sindaco di Passignano ha chiesto – ed ottenuto - il secondo rinvio dell’udienza preliminare a suo carico. Tornerà davanti al Gup Margherita Amodeo il 27 giugno quando sarà già trascorso un mese dalle elezioni amministrative del 14-15 maggio alle quali Pasquali concorrerà nella speranza di conquistare un secondo mandato da primo cittadino. Si sposta quindi il timer di un eventuale rinvio a giudizio a dopo le elezioni. Il pm Annamaria Greco si è rimessa al giudice, una scelta basata su valutazioni di opportunità per non interferire sulla competizione elettorale e non sull’aver rilevato alcun reale impedimento pratico. Secondo quanto rilevato dalla procura guidata da Raffaele Cantone, Pasquali dovrà rispondere di truffa aggravata ai danni del Comune per i contributi previdenziali derivanti dalla assunzione da parte del gruppo regionale del Partito Democratico che – essendosi Pasquali collocato in aspettativa – hanno pagato i cittadini di Passignano. Il legale della difesa Nicola Cittadini ha presentato una memoria che tira in ballo anche la sconfitta elettorale del centro sinistra alle regionali, spiegando che il ribaltamento – dopo 49 anni – dei rapporti di forza in seno al Consiglio regionale portò, di fatto, un carico di lavoro eccessivo. Sul punto l’accusa aveva rilevato come il contratto precedente si fosse concluso in stato di aspettativa e quindi sia il datore di lavoro che il dipendente avevano già avuto modo di riscontrare l’incompatibilità dei due incarichi, quello cioè di sindaco e di membro dello staff regionale, prima che quest’ultimo gli fosse rinnovato. Il sindaco si è sempre detto sereno e fiducioso della legittimità del suo operato e anche ieri, a margine dell’udienza, lo ha ribadito.