
"Le persone che si fondono con i luoghi, l’opera dell’uomo in continuità con lo svolgersi della natura", il Magnifico Rettore Maurizio Oliviero ha scolpito in una frase il messaggio trasmesso da "Isola d’Acqua" il documentario etnografico realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, umane e della formazione dell’Università degli studi di Perugia, proiettato lunedì pomeriggio in anteprima nell’aula magna di Palazzo Florenzi alla presenza delle autorità e con l’introduzione degli autori e dei protagonisti: i pescatori del Trasimeno.
Un film di Ferdinando Amato e Beatrice Barlozzari che nasce con lo scopo di raccontare la vita degli uomini di lago, le loro fatiche e soddisfazioni ma anche e soprattutto come un mestiere così antico proceda nell’incedere del tempo. Un racconto "senza tempo e contemporaneamente d’attualità" (è stato detto) come se fosse a due velocità e immerso in una realtà che va conosciuta per essere compresa.
"E’ importante – è stato rimarcato dai rappresentati del mondo cooperativo, presente Carlo di Somma presidente di Confcooperative Umbria – far conoscere la particolarità e l’unicità della pesca di cattura, che è alla base di tutta una filiera unica in Italia per le acque interne e che non potrà mai garantire le quantità di produzione del commercio di massa, di conseguenza il piatto servito o il bancone del negozio rappresentano la stessa rarità che hanno i tartufi selvatici".
"Un lavoro che intende esplorare i campi di azione che si prospettano per un mestiere come la pesca, in un ambiente fragile come il Trasimeno" ha detto il professore Daniele Parbuono che ha coordinato il progetto. E proprio il tema della fragilità e delle necessità del lago è stato quello affrontato dalle Istituzioni.
Del lago come "risorsa" ha parlato la Governatrice Donatella Tesei affinché "la sostenibilità sia anche economica", di limiti e difficoltà normative il Presidente dell’Unione dei Comuni Matteo Burico, di necessità di non rincorrere i "like facili" e le "bufale" il vicepresidente della Regione Roberto Morroni.
Aurelio Cocchini, presidente della cooperativa pescatori ha parlato di una sfida fatta proprio con il Magnifico Rettore, quella di "riportare i laboratori di ricerca dell’Università nei luoghi in cui sono nati". E ancora una volta storia e ricerca, tradizione e futuro torneranno a toccarsi sulle rive del Trasimeno per onorare l’antico patto tra l’uomo e l’acqua.
Sara Minciaroni